E se le amministrative del 2019 diventassero anche un giudizio sull’operato dei sindaci altirpini nei contesti interni ed esterni? La domanda non sembra troppo forzata. Cinque anni o quasi di percorso sul Progetto Pilota, anche se la fase operativa è iniziata da poco. Cinque anni di amministrazione dei paesi. Da Nusco a Morra De Sanctis, da Sant’Andrea di Conza e Bisaccia a Montella passando per Cassano Irpino. Cinque anni di speranze, che dati alla mano non hanno trovato concretezza. Al di là del discorso strategia aree interne, si attendevano e si attendono svolte generalizzate in termini di sanità, strade, industria, innovazioni, buone pratiche, turismo. Nuovi imprenditori hanno fatto capolino ma non hanno ancora messo piede nella zona. Nuove tensioni sono nate pure tra i sindaci considerati vicini al presidente dell’assemblea dell’area pilota, Ciriaco De Mita.
Il fatto che alcuni uscenti siano in dubbio potrebbe essere un segnale di una difficoltà generale; difficoltà che non sono solo dell’Alta Irpinia ma che il progetto pilota avrebbe dovuto contribuire a limitare. In teoria sono tutti ricandidabili a eccezione di Ferruccio Capone, a Montella. Per questo comune vale la regola del secondo mandato. La domanda principale è su Nusco, ovvio. Fino a qualche mese fa si scommetteva su un addio al Municipio da parte di Ciriaco De Mita. Scommessa frutto delle sue parole. Poi le “quote” sono cambiate, nel senso che sembrava plausibile una sua discesa in campo. Tra poco si entrerà nella fase di costruzione delle liste e a Nusco il clima appare complicato per chiunque. Fabbriche chiuse, polemiche sulle strutture scolastiche. In generale il cambio di passo (vale per Nusco e per la stragrande maggioranza dei Comuni) non si è notato. Si vedrà se il circolo Pd riuscirà a mettere insieme una lista civica. E i “se” abbondano, vedremo cosa dirà De Mita all’inaugurazione del corso di alti studi politici venerdì pomeriggio.
Morra De Sanctis è un caso particolare: paese dell’area industriale più in salute della provincia, non è esente dal fenomeno dello spopolamento. Al Comune è sempre stata guerra con l’opposizione che denuncia buchi e occasioni perse. Il sindaco Pietro Mariani è ricandidabile ma si parla di un sostituto di continuità come ha confermato lui stesso. Ma uscendo fuori dai confini del borgo, possiamo far riferimento alle dichiarazione odierne del primo cittadino a Telenostra, nella trasmissione “Un sindaco per..”. Bene, Mariani parla proprio del percorso dei sindaci e delle unioni dei comuni e dice: “Paesi accorpati in Alta Irpinia? Sì ma ci vorrebbe una direttiva dall’alto, altrimenti non la faremo mai. Sull’unione dei comuni ci abbiamo provato, ma oltre a mettere insieme qualche servizio che dalla popolazione non era visto come essenziale si poteva fare poco. Ma il futuro è l’unione, altrimenti come si fanno le classi?”. Sul progetto pilota: “Doveva andare in quella direzione, ad oggi però non c’è nessuna azione concreta”.
Attenzione però, perché dalla scuola al ministro Bussetti il passo è breve, per legarci all’attualità. E allora la provincia di Avellino potrebbe eleggere il primo sindaco Lega, se com’è plausibile l’uscente Salvatore Vecchia dovesse ripresentarsi a Cassano Irpino. Per il momento appare invece probabile un passo indietro di Pompeo D’Angola a Sant’Andrea di Conza, mentre a Bisaccia non ci sono segnali che facciano pensare a una uscita di scena di Marcello Arminio.