WWF Italia ha inviato alla Regione Campania un’istanza riguardante la costruzione del parco eolico di grandi dimensioni in un’area in prossimità dell’Oasi Wwf Lago di Conza. “La riserva naturale irpina, infatti, rientra nelle aree protette dalla Rete Natura 2000 come Sito di Importanza Comunitaria (Sic), Zona Speciale di Conservazione (Zsc) e Zona di protezione Speciale (Zps)“. Così si legge nella lettera inviata a Napoli. Ma nel frattempo i primi cittadini di Teora e Conza sono di fatto intervenuti a favore del no alle pale. C’è un’ordinanza di divieto di transito lungo la strada comunale Serra, Costa San Nicola e Pescara di transito agli autoveicoli con massa a pieno carico superiore a 7 tonnellate complessive. Nella motivazione non c’è riferimento all’impianto eolico in costruzione. Ma di fatto ai camion verrebbe impedito l’accesso. Si apre quindi un braccio di ferro. Dopo varie sollecitazioni è intervenuto anche il Wwf, si diceva.
La lettera inviata in Regione
Nella diffida il Wwf, che promuove da sempre il ricorso a strumenti di produzione di energia rinnovabile, compreso l’eolico, sottolinea che gli impianti devono necessariamente essere allocati in aree idonee e rispettando le procedure e l’esigenza di minimizzarne l’impatto con la biodiversità. Nel caso di specie l’area, oltre ad ospitare moltissime specie di uccelli stanziali si trova in una collocazione strategica per il passaggio di un numero elevatissimo di migratori quali gru, cicogne e numerose specie di rapaci.
Il WWF evidenzia che, all’interno del procedimento autorizzativo, sembrano mancare passaggi fondamentali, primo fra tutti, la Valutazione di Incidenza Ambientale che è obbligatoria anche nelle ipotesi di realizzazione di piani o progetti che, sebbene subito fuori dalle aree Natura 2000, possano produrre effetti negativi sulle stesse. Per il WWF che sostiene con convinzione le fonti di energia rinnovabile, compreso l’eolico, gli impianti devono necessariamente essere collocati in aree idonee sulla base di studi dettagliati e completi sull’impatto ambientale provocato. Un’oasi in un’area protetta dalle normative europee, perché ospita moltissime specie di uccelli stanziali e che si trova in una posizione strategica per il passaggio di moltissimi migratori come gru, cicogne e numerose specie di rapaci, con ogni evidenza non rientra tra questi. Nella lettera il WWF ha chiesto alla Regione Campania di dichiarare, quindi, l’inefficacia o l’annullamento dei provvedimenti autorizzativi e di sospenderne immediatamente l’efficacia.