Nell’Aula Consiliare del Comune di Vallata si è svolto nel pomeriggio di ieri il Focus Group organizzato dal Consorzio Gal Irpinia relativo alla misura 19 -LEADER-: Sezione delle Strategie di Sviluppo Locale (SSL) sul tema: Filiera dell’energia rinnovabile e reti di comunità intelligenti quali azioni di inclusione sociale in Irpinia.
Il presidente del consorzio, Vanni Chieffo, ha presentato i programmi di sviluppo diretti alla valorizzazione del territorio rurale. E’ seguito un dibattito molto partecipato con il contributo di Sindaci, tecnici, associazioni e operatori del settore che hanno segnalato le criticità e proposto possibili soluzioni.
Il comitato V.O.R.I.A. è intervenuto nel dibattito segnalando criticità e formulando proposte, alla fine dell’intervento ha consegnato alla presidenza il seguente documento:
“Ad oggi i GAL e le Comunità Montane, non hanno fatto poco o nulla per tutelare il nostro paesaggio e preservarlo dall’insediamento di impianti eolici che oltre a devastare i nostri crinali arrecano danno all’immagine complessiva di quella che una volta era la “verde Irpinia”. Il ricorso all’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili nel settore agricolo-zootecnico va sostenuto ed incentivato a condizione che l’utilizzo non comporti ulteriore “consumazione di suolo” In tale ottica le aziende agricole devono, anche ai fini di fregiarsi di certificazione attestante che i prodotti sono realizzati utilizzando solo energia prodotta da fonti rinnovabili, dotarsi di impianti per la produzione da fonti rinnovabili.
Al fine di evitare che tale “nobile” principio possa essere trasformato in attività “speculativa” non compatibile con le finalità di “valorizzazione” del nostro territorio, dei nostri prodotti e delle bellezze paesaggistiche presenti occorre fissare alcuni inderogabili criteri/parametri:
- Possono realizzare impianti da fonti rinnovabili e beneficiare di incentivi: gli imprenditori agricoli di cui all’art. 2135 c.c. e gli operatori agrituristici in possesso dell’iscrizione all’Elenco Regionale
- La realizzazione di piccoli impianti con potenza massima 20 kwe
- Non meno del 60% dell’energia prodotta deve essere destinata al bisogno dell’azienda
- Gli impianti non devono comportare il “consumo ulteriore suolo”