Clima incandescente a Conza della Campania. A quasi sette mesi dal voto amministrativo, che ha visto prevalere Luigi Ciccone per pochissimi voti, non si placa la polemica tra lo schieramento di maggioranza e la minoranza consiliare. Tema di grande attualità è l’eolico, dopo la nota del primo cittadino e dei suoi che chiariva lo stato dell’arte dei lavori per il parco del vento sulle colline circostanti il lago conzano. Ma non è soltanto l’eolico a tenere banco: al centro della accesa dialettica cittadina anche altre questioni, dall’acqua dell’invaso artificiale all’amianto nei prefabbricati, partendo proprio dalle dinamiche interne al suo gruppo.
“Non sono mai stato ostaggio di nessuno e mai lo sarò. La mia dignità è stata e sarà sempre al di sopra di tutto. Non è consentito a nessuno di calpestarla. Smentisco, categoricamente, quanto afferma il gruppo di minoranza “Progetto comune per Conza” in seguito al nostro documento: quanto riportato nello stesso è stato pienamente condiviso, quindi è anche frutto del mio pensiero. Tra l’altro, è stata fatta solo la cronistoria del parco eolico che si sta realizzando, purtroppo, sul territorio di Conza. Nessuno della maggioranza “Conza al centro”, per quanto mi risulta, agisce per spirito di rivalsa: penso sia bastato il risultato elettorale del 10 giugno. E ancora presto per giudicare questa amministrazione: bisogna farlo più in là. A oggi, stiamo affrontando l’ordinario e cerchiamo di ripianare questioni e di risolvere problemi che vengono da lontano, lasciatici in eredità dagli amministratori degli ultimi 15 anni. Io non sono un politico e mi sforzo di essere solo un buon amministratore”, si sfoga la fascia tricolore.
Ciccone così risponde agli oppositori punto su punto. Definisce una scelta da irresponsabili, quella di non salvaguardare l’incolumità pubblica, nel caso in cui non avesse ordinato la chiusura delle strade sulla quali si stanno svolgendo i lavori di messa a terra dei cavidotti per gli impianti eolici e attacca: “In qualità di sindaco non posso sospendere i lavori autorizzati dalla Regione che è l’unico ente a poterlo fare. Magari potessi farlo. Se fosse dipeso da me, i lavori certamente non avrebbero avuto neanche inizio”. E spiega che nel 2007 aveva votato a favore della convenzione riguardante il ristoro economico per il Comune, ma dice “non si può “attribuire a me o ad altri di questa maggioranza l’iter autorizzativo per la realizzazione del parco eolico. Il consigliere di minoranza, Vito Raffaele Farese, sindaco di allora, scarica la responsabilità sul suo assessore all’Ambiente, Vito Cappiello, che nel 2011 partecipò alla conferenza di servizi dando parere favorevole alla realizzazione del parco. Espresse, certamente, la volontà della sua amministrazione. Chissà se, con parere contrario, la Regione Campania avrebbe concesso comunque l’autorizzazione: io credo di no”. Secondo Ciccone, la minoranza dovrebbe inoltre spiegare cosa intende quando si definisce a favore dell’eolico sostenibile e contraria a quello selvaggio. “Il parco in realizzazione non è eolico selvaggio, pur in presenza di torri che arrivano all’altezza di circa 150 metri e nelle vicinanze di un’oasi, di abitazioni e di strade, di notevole impatto visivo e acustico e di disturbo alla fauna avicola stanziale e migratoria?”.
Sulla questione prefabbricati venduti negli anni scorsi pur contenendo amianto, Ciccone replica: “La procedura era stata iniziata prima di me e fu effettuata in perfetta buonafede. Ritengo sia stato giusto agevolare gli assegnatari, proprietari dopo l’acquisto, per la bonifica dell’amianto. Più giusto sarebbe stato effettuarla con costi a totale carico del Comune e per tutti i cittadini”.
Ciccone poi assicura di aver sbloccato fondi del 2007 per le attività del WWF presso l’oasi e che sono state previste delle vasche di stoccaggio dei fanghi di risulta della potabilizzazione delle acque del lago, come avviene per quelli dei depuratori della fogna nera. Sempre a proposito del lago, il primo cittadino lancia un appello ai suoi concittadini affinché smaltiscano “le traversine impregnate con creosoto e stoccate sulle sponde del lago perché dal 2002 sono state riclassificate “rifiuto speciale pericoloso” e quindi risultano altamente inquinanti e infiammabili”.
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