IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Va avanti in varie forme da circa un mese la protesta dei lavoratori ex Almec. Questa mattina una ventina di loro si sono ritrovati davanti ai cancelli della Sirpress, l’azienda dell’area industriale di Nusco che rilevò l’attività dopo il fallimento nel 2011.

Armati di catene e bandiere Fiom Cgil hanno simulato di volersi incatenare all’ingresso dello stabilimento. Gli striscioni rimandano al grande inganno. Quello che secondo i lavoratori è stato architettato dalla proprietà, i Gruppioni, a loro danno.

Chiedono infatti di rispettare gli accordi di sette anni fa quando, acquisendo dalla curatela fallimentare l’azienda, venne stipulato un accordo, depositato in tribunale, in cui la Sira Group si impegnava a riassumere il personale in mobilità gradualmente, in base alle esigenze di mercato. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri.

Lunedì 16 presso la sede di Confindustria è previsto l’incontro con i vertici dell’azienda. Intanto, nelle ultime settimane sono stati diversi gli appelli alla politica a partire dal sindaco di Nusco, Ciriaco De Mita, per una mediazione favorevole alle tute blu.

Dal canto suo la Sirpress dovrà procedere all’assunzione di 40 operai: 15 sono ex lavoratori Almec, gli altri 25 sarebbero giovani. Si parla di contratti di poche ore mensili, utili a coprire i turni nei weekend. E la vertenza assume i connotati di una guerra tra poveri. Quasi a voler sottolineare ulteriormente che il capitolo Almec è definitivamente archiviato e che, a Nusco, è in corso una nuova storia, da un paio di giorni sullo stabilimento campeggia una nuova e ben visibile insegna (in alto la foto questa mattina, in basso qualche giorno fa).