Nonostante le rassicurazioni del vice ministro Teresa Bellanova, il vertice al Ministero dello Sviluppo economico sul futuro di Industria Italiana Autobus lascia più di un dubbio. “L’incontro ha sancito, dopo le negative premesse dello scorso confronto, il concreto rischio, del fallimento per il processo di rioccupazione degli ex stabilimenti Breda e Irisbus”, ha detto Michele De Palma della Fiom Cgil. Il punto critico sono le commesse, necessarie per una stabile ripresa delle attività nello stabilimento ex Irisbus di Flumeri.
“La direzione aziendale ha dichiarato che: visto l’andamento negativo delle gare bandite grazie ad un importante investimento pubblico, non sarebbero garantiti i volumi che consentirebbero il rispetto degli accordi raggiunti, che sono già in ritardo di quasi un anno nella loro realizzazione. Il rischio è che i soldi pubblici servano a produrre autobus in altri Paesi perché senza clausole nelle gare che possano premiare il lavoro in Italia e la qualità del prodotto è a rischio il rilancio occupazionale di Industria italiana autobus. Non c’è più tempo: a Bologna e a Flumeri si terranno lunedì assemblee unitarie dove saranno decise le iniziative per aprire un confronto alla Presidenza del Consiglio che garantisca il rispetto degli accordi siglati con il Governo e l’azienda e il rilancio occupazionale e produttivo della produzione e della filiera degli autobus in Italia“, ha aggiunto De Palma.
Bellanova ha però ribadito l’impegno del Governo per una. Entro giugno si terrà un nuovo tavolo, questa volta con Invitalia (assente giovedì a Roma). Una presenza necessaria perché lo sblocco dei finanziamenti sia effettivo e rapido.