Era stato denunciato per essersi dichiarato cieco, beccato dalle telecamere camminava per le strade di Avellino. Ma il fatto non sussiste e il processo termina con un’assoluzione. L’uomo, un 40enne di Lioni, aveva un margine visivo minimo in un solo occhio (1/20) che gli permetteva di camminare ma non di lavorare.
Ieri mattina davanti al Tribunale di Avellino, giudice Lezzi, l’ultima udienza del processo ad un uomo accusato di truffa aggravata ai danni dell’Inps. Al quarantenne, difeso dall’avvocato Alfonso Sturchio, era stato contestato di avere falsamente attestato il suo stato di cieco assoluto, anche con il favore di medici compiacenti, e di avere quindi beneficiato per anni della pensione senza averne diritto.
Durante le indagini erano stati fatti appostamenti l’imputato era stato seguito e filmato durante le sue attività quotidiane, mentre camminava da solo per le strade del capoluogo irpino o si recava in vari uffici per il disbrigo di pratiche. Era pertanto scattato immediatamente il blocco della pensione e il sequestro dei suoi beni per recuperare tutto quanto avesse indebitamente percepito.
Nel giudizio l’Inps si era costituita parte civile. Sono state acquisite le foto e le testimonianze degli agenti che avevano compiuto gli accertamenti, oltre alle dichiarazioni dei medici che avevano rilasciato le certificazioni. Ma nel loro esame, i vari specialisti richiesti dalla difesa non hanno potuto che affermare la compatibilità tra le azioni riprese dalla polizia giudiziaria e lo stato di salute dell’imputato.
All’esito della discussione, il tribunale penale di Avellino ha accolto le richieste dell’avvocato Sturchio e ha emesso sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Ora l’imputato, liberato da un processo che aveva reso i suoi ultimi tre anni piuttosto complicati, potrà avere il ripristino integrale della propria pensione.