Insieme perché parte della stessa coalizione e con lo stesso obiettivo: sconfiggere le destre, quella berlusconiana e quella grillina, e dare rappresentanza unitaria al territorio irpino. Insieme, a Torella dei Lombardi, non senza imbarazzi iniziali, dissipati man mano dal garbo degli interventi. Da una parte e dell’altra.
La giornata di campagna elettorale riserva al piccolo Comune altirpino (sebbene gli incontri si replicheranno di lì a poco anche a Gesualdo e Sturno) il ruolo di palcoscenico di uno dei suoi momenti più attesi. Luigi Famiglietti (Pd) e Giuseppe De Mita (Civica Popolare) insieme attorno a un tavolo per chiedere di votare centrosinistra nell’uninominale Senato e in quello di Ariano per la Camera.
Sono loro i candidati della coalizione a trazione Partito Democratico, ma De Mita è anche il nipote di Ciriaco che più volte in passato aveva riservato parole non mielate al giovane deputato renziano. E quest’ultimo aveva fatto altrettanto nei confronti dell’ex presidente del Consiglio. La tregua pubblica viene sancita da una stretta di mano proprio a Torella, dove tutti e tre si sono ritrovati nel pomeriggio di sabato. Sala piena, con nelle prime file gli ex sindaci di Torella e Frigento Angelo Marciano e Di Rienzo e il primo cittadino di Castelfranci Generoso Cresta. Saluti affidati a Michela Ciminera, coordinatrice del circolo Pd locale, introduzione invece al sindaco Amado Delli Gatti che non gira attorno a un problema che sarebbe da ipocriti non vedere.
E allora Delli Gatti entra nel dibattito a gamba tesa: “Non ci dobbiamo sorprendere se stiamo qua insieme, perché noi veniamo da questa storia. La sinistra di base era su alcuni temi più a sinistra anche dell’attuale Pd. Mi rivolgo agli irpini candidati e non: dite cosa volete fare dell’Italia, basta parlare di De Mita!“. Secondo il primo cittadino uno dei temi, sul quale – stimolati – ritorneranno anche gli altri, è quello delle aree industriali: “Dobbiamo riportare le industrie al centro della vostra discussione. L’agricoltura non può bastare, riempiamo queste aree industriali”.
“Si percepisce la distanza dell’opinione pubblica rispetto al passaggio politico che stiamo vivendo”, è la riflessione di Giuseppe De Mita. Per il deputato uscente l’elezione con il collegio uninominale “ha generato un mutamento nell’atteggiamento delle persone. Il voto sarà meno politico, ma punta al recupero della rappresentanza”. E’ per questo che va fatto uno sforzo da parte della comunità, mostrando quella compatezza che in passato aveva consentito all’Irpinia di crescere con la sua classe dirigente, sostenuta in modo unitario dal territorio. “Il voto a Luigi e a me è un voto che ricompone la comunità e recupera il rapporto dialettico tra partiti e movimenti. Lorenzo Guerini ha detto parole di grande valore quando ci siamo incontrati in fase di costruzione di questo percorso di coalizione: ci scusiamo anticipatamente nel caso in cui dovessimo fare gesti di senso contrario”.
Poi la giustificazione personale sulle tante volte che ha votato contro le indicazioni nel suo gruppo parlamentare: “L’ho fatto con spirito costruttivo della vocazione maggioritaria del centrosinistra votando nel merito. Il centrodestra è la destra berlusconiana, il M5S è di destra. Noi siamo l’alternativa: siamo la cultura democratica. Le motivazioni del voto sono locali: ci offriamo come riferimenti a Roma. Vi chiedo di votare perciò Famiglietti al Senato e se volete me alla Camera”.
Concetto ripreso da Luigi Famiglietti che però esordisce manifestando un disagio. “Sono amareggiato per chi magari, vicino al capolista che gode di una posizione diversa perché sicura, si diverte ad attaccare me perché faccio gli incontri con De Mita. Anche il candidato nell’uninominale a Benevento (Carmine Valentino, ndr) ne ha fatti senza che ci fossero problemi. Io sono di questa coalizione e faccio gli incontri per chiedere un voto per il centrosinistra. I nostri avversari sono Grillo e Forza Italia”. Il parlamentare renziano ha quindi elencato i successi del suo Governo. Resto al Sud, gli sgravi competitivi per chi assume, la ex Irisbus o la zona economica speciale per la Valle Ufita. “Le aree industriali – ha risposto al sindaco torellese – vanno valorizzate attraendo nuovi investimenti. Non possiamo vivere di solo turismo e sola agricoltura, è vero. Qui ci sono industrie che funzionano, ma altre no ed è su questo che bisogna lavorare per creare occupazione”.
Le conclusioni sono di Ciriaco De Mita, che non parla a lungo, ma fa la sua riflessione. “C’è un’area di dissenso generale non motivato, perché è solo lamento. Tu avresti mai immaginato – dice rivolgendosi a Famiglietti – che io e te stavamo qua stasera? Io prima di venire mi sono posto il problema, ma sono venuto. Credo anche tu lo abbia fatto, ma quando sei arrivato non avevi il volto di chi vuole litigare”. Poi la dichiarazione di pace: “Per me quello che ci ha diviso è scomparso, le tue intemperanze e le mie prepotenze. Questo è un popolo misto, come mista è l’amministrazione che guida Torella. La nostra è una manifestazione unitaria, perché io e te stiamo insieme. Io ero abituato a pensare al futuro, ma dall’ ’87 in poi penso alla giornata. Vi chiedo perciò di mobilitarvi. Il grillino convinto è un’anima perduta difficile da recuperare. Ma c’è uno spazio sugli incerti. Ci siamo salutati tutti con cordialità, capendo che le piccole questioni locali passano in secondo piano davanti al problema nazionale di conservare la democrazia“.