La Avellino-Rocchetta è la quarta ferrovia turistica più frequentata d’Italia. Il bilancio sull’anno 2017 diffuso da Fondazione Fs sul turismo ferroviario mostra segnali positivi per tutto il settore e incoraggia a lavorare sul progetto di recupero totale della ferrovia del De Sanctis.
Intanto perché complessivamente 130mila turisti hanno scelto, nel biennio 2016-17, i treni d’epoca di Fondazione FS per provare un’esperienza di viaggio lenta, scoprire scorci suggestivi d’Italia e luoghi ricchi di storia e cultura. Un +47% di corse effettuate rispetto al 2016, +53% di chilometri percorsi, ma anche +14% di turisti e oltre il doppio dei ricavi rispetto all’anno precedente per un incasso su tutto il territorio nazionale pari a 2 milioni e 200mila euro. Un trend positivo e in crescita che può aprire la strada a nuovi investimenti, anche alla luce della legge 128 del 2017 che individua, tra le linee prive di servizio di trasporto pubblico locale, quelle da adibire a ferrovie turistiche. Tra queste c’è anche la Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio.
Ma delle nove linee ferroviarie riaperte in Italia all’esercizio turistico a partire dal 2014 attraverso l’iniziativa “Binari senza tempo”, sono due quelle campane. Oltre alla tratta irpina, figura nel progetto anche la Benevento-Boscoredole che passa per Pietrelcina.
E i numeri incoraggiano. La Avellino-Rocchetta si piazza al quarto posto della classifica delle linee più scelte dai turisti. In vetta spicca la Sulmona-Carpinone, detta anche la Transiberiana d’Italia – foto in basso da “Le rotaie”, con le sue 92 corse nel 2017 e i suoi 12.780 passeggeri. Al secondo posto troviamo la Asciano-Monte Antico tra le province di Siena e Grosseto, che di corse ne ha fatte 122 nello scorso anno per un totale di 7920 viaggiatori. Medaglia di bronzo per la Agrigento-Porto Empedocle, che attraversa la suggestiva Valle dei templi, con 92 corse e 4516 passeggeri.
Tutte e tre le linee sono state riattivate però nel 2014. La Avellino-Rocchetta invece, dopo un weekend di viaggi nell’agosto del 2016, ha ripreso a funzionare e in modo ancora parziale soltanto nella scorsa estate. La riapertura e il recupero dell’intero percorso è tuttora in divenire, domenica scorsa la consegna di ulteriori due stazioni: Cassano Irpino e Montemarano. Eppure nel 2017, con la tre giorni dello Sponz Fest Express e con il weekend del Treno delle castagne a Montella, la ferrovia irpina ha totalizzato 22 corse e 4484 viaggiatori. Quarto posto appunto nella classifica stilata da Fondazione Fs, ma se si prova fare una media per viaggio addirittura primo. Parliamo di biglietti venduti a pochi euro, in questa fase, ma che in presenza di servizi e un’offerta turistica qualificata sul territorio (a partire dalla predisposizione o meno di navette per collegare le stazioni ai luoghi di interesse) potrebbero anche costare qualcosa in più.
Numeri migliori anche della vicina Benevento-Boscoredole che con treni in partenza alternativamente da Salerno e Napoli consente di raggiungere il polo religioso di Pietrelcina, luogo natale di Padre Pio. 34 corse e 1304 viaggiatori totali per la linea sannito-molisana nel 2017. Dati sicuramente destinati a crescere per la presenza di un attrattore riconosciuto e riconoscibile come appunto il santo. Attrattore che manca alla Avellino-Rocchetta, dove però il modello del treno collegato a singoli eventi sembra avere buone potenzialità. Il boom oggi è sicuramente giustificato dalla novità, per gli anni a venire molto dipenderà da come amministrazioni e associazioni sapranno organizzarsi, fare rete e attivare canali promozionali, sulla scia ad esempio di quanto fatto per Montemarano con il Touring Club.