E’ il primo giorno di agosto ed entriamo finalmente nel mese più bello dell’anno. All’insegna del buon aglianico, dei cantanti di una volta e degli artisti dei tempi nostri si festeggerà tutti insieme in armonia. Oppure no? Irpinia la cavillosa, Irpinia la litigiosa, ci pare di capire. Continuiamo infatti a scontrarci su ogni cosa. Dal progetto politico al progetto turistico. E non potevano mancare le feste. D’estate, si sa, gli animi sono pur sempre più accesi del solito. Poi ad agosto arrivano tutti, emigranti e parenti. Le richieste aumentano, bisogna accontentare tutti nei paesi amati e odiati. E con i programmi estivi scarni o troppo ricchi, onerosi o al risparmio, il lamento è costante.
“L’erba del paese del vicino è sempre più verde. Non siamo stati convocati né tenuti in considerazione. Un programma troppo per i giovani, un programma troppo per i vecchi. Troppo religioso, poco religioso. Un programma solo per chi viene, un programma con troppa Tarantella. Con poco Liscio…”.
Verrebbe da scappare ma si resta per mancanza di soldi, per masochismo. E soprattutto perché “restiamo a morire di freddo e noia tutto l’anno in Irpinia, almeno ad agosto ci possiamo divertire vedendo un po’ gente nei nostri borghi“. Ma intanto, come detto, si litiga. Siamo solo agli inizi di agosto e già si registrano tre casi esemplari. E no, Avellino con la telenovela estiva del cartellone, non c’entra! A Monteverde salta la festa dell’Unità, chiesta dal circolo del Pd all’Amministrazione comunale per il 15 e 16 agosto. Date incompatibili con il sentimento religioso irpino? La risposta del sindaco Francesco Ricciardi: questo tipo di eventi non è rivolto all’intera comunità. Non in quelle date almeno. “La festa ci viene negata da ben 10 anni. 11 con il 2016 visto che il sindaco è al terzo mandato“, dicono dal circolo. I democrat di Monteverde non si arrendono e continuano a non voler spostare la richiesta. Sostengono che nessuna festa sia davvero per tutta la comunità. Ma il dado pare tratto.
E a Lioni esempio di scontro tra ragion di Chiesa e ragion di Stato. Qui il 17 agosto è fissato il concertone di Max Gazzè. La tradizione del grande nome nella piazza di Lioni è servita e dunque si prevede un bel po’ di gente. E’ festa grande. La nuova amministrazione sentendo odor di pienone sposta la collocazione del palco, e decide di piazzarlo davanti al Santuario di San Rocco per motivi logistici. Apriti cielo, la Chiesa protesta e teme che il palco limiti l’accesso al Sacro. “Questa scelta non è rispettosa, non considera l’espressione tradizionale della fede dei devoti (la sera del 17)“, dice il Rettore Antonio Garofalo. Sul “Mattino” risponde il sindaco Yuri Gioino: “Polemica pretestuosa, il 17 agosto è festa laica“. Santo Rocco è il 16 agosto, in effetti. Ma a Lioni c’è la Novena che inizia il 9. Chi la spunterà? Benvenuto nella sua prima polemica, sindaco Gioino!
Polemica di politica internazionale per Castellarte invece. Per la manifestazione di Mercogliano il Comitato nazionale palestinese ha criticato l’evento sulla base di un finanziamento che sembrava provenire dall’Ambasciata israeliana. “Quest’Ambasciata con tali interventi molto invasivi nella vita culturale del nostro paese e mirati a porre filtri, veti e censure, ha agito in un’ottica agli antipodi della democrazia, del dialogo, del confronto e della libera espressione culturale“, ha scritto il Comitato. La risposta della direttrice artistica, Maria Pia Di Nardo, è arrivata a stretto giro: “L’Ambasciata non è un nostro sponsor, ha finanziato solo i suoi artisti“. Polemica rientrata, sembra. Ma è particolare che si sfiori il caso diplomatico in quel di Mercogliano, luogo del Santuario di Montevergine tra l’altro.
Tutto normale forse, nell’Irpinia dei mille eventi estivi. Raggruppati in pochi giorni, uno addosso all’altro. Un’Irpinia piena di contraddizioni, 4 gatti e 44 esigenze. Tralasciando il caso Castellarte, più unico che raro, registriamo eventi stra-pubblicizzati che raccolgono sei persone. Con altri più popolari che invece fanno la gioia degli ambulanti e pure delle attività nei paesi. Connessi o completamente sconnessi con una realtà e un’identità che probabilmente nessuno è in grado di decifrare. Ed è la contraddizione del voler vivere solo ad agosto, magari mostrando la vetrina inutile ai visitatori agostani: parenti, compari, rockettari, devoti, tarantolati, rossi e piedi bianchi. Ma per la cronaca ci fa piacere continuare a segnalare l’evento del 28 agosto al Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi. Il laicissimo Sponz Fest entra nell’Abbazia con un artista siriano. Complimenti sinceri ai frati e agli organizzatori dello Sponz! Senza sarcasmo, ovviamente.