Vengono da ambienti di estrema destra le sei persone arrestate questa mattina dai carabinieri tra le province di Milano, Parma e Avellino. Gli inquirenti hanno ipotizzato una partecipazione attiva nella guerra del Donbass, tra esercito ucraino e filorussi. Foreign fighters italiani e non nell’inchiesta. C’è anche un irpino, Antonio Cataldo. 34enne di Chiusano San Domenico. E altri indagati. L’operazione è stata coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della Procura di Genova. I reati ipotizzati sono di reclutamento di mercenari e di combattimento in conflitto armato estero. Reati pesanti.
Le indagini sono partite dalla Liguria, “tra Forza Nuova, CasaPound e gruppi skinhead autori di scritte inneggianti al nazismo nello Spezzino. Mappando i loro contatti e le progressive ramificazioni, l’Arma si è poi imbattuta da Nord a Sud in una serie di movimenti neofascisti, circoscrivendo infine i presunti mercenari“, scrive Il Secolo XIX. Per quanto riguarda l’irpino, i carabinieri del Ros e i magistrati assegnato al 34enne un ruolo non di secondo piano. Originario di Nola ma residente a Chiusano San Domenico, ha già avuto esperienze in Libia dove fu sequestrato e liberato nel 2008. Si è addestrato in Russia e inoltre ha tenuto corsi a Panama.
Non è la prima volta che dalla provincia di Avellino si hanno notizie di combattenti in terre ucraine. Un giovane di Baiano venne fermato 2 anni durante il conflitto dalle autorità di Kiev. Anche lui partecipava alla guerra con le milizie filorusse.