Altri fondi nazionali per le aree interne e poi il grande capitolo Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. Sono queste le opportunità che secondo Domenico Gambacorta, consigliere per le aree interne della ministra per il Sud Mara Carfagna, l’Alta Irpinia deve prepararsi a cogliere per la rinascita post covid.
“Sono tre le cose che il Ministero attraverso l’Agenzia per la Coesione sta portando avanti. Stiamo lavorando al riparto di 300 milioni di euro fortemente voluti dalla ministra Carfagna per le strade delle 72 aree della Strategia nazionale Aree interne – dice il delegato del Governo a proposito dei fondi nazionali –. L’Ue favorisce il trasporto su ferro. Ma ci sono Comuni e Province dove se non fai manutenzione delle strade resti isolato. Questi milioni saranno distribuiti in base a criteri come popolazione e sismicità. Poi sta per uscire il bando dei dottorati comunali che consentirà 50 dottorati l’anno per un triennio nei Comuni delle 72 aree. Era del 2020, che però si era bloccato. Infine, ci sono 100 milioni per i paesi sotto i 3mila abitanti per le farmacie rurali, che forniranno una serie di altri servizi per sopperire alla mancanza di medici di base, di primo intervento”.
Gambacorta parla a Cairano, ospite dell’associazione Irpinia 7x per un dibattito a partire dal libro di Generoso Picone “Paesaggio con rovine”. Cratere di un terremoto durato nei suoi effetti già quattro decenni, l’Alta Irpinia ora si confronta con un nuovo grande flusso di risorse pubbliche, dal Pnrr in giù. Flusso però questa volta soltanto potenziale perché i fondi, a differenza di quanto accadde nel post sisma, non sono scontati. Senza contare il rischio di mancare ancora una volta l’obiettivo.
“Dobbiamo avere qualità e non quantità della spesa. Dobbiamo innescare una dinamica per quale i giovani trovano qua la possibilità di costruirsi un futuro. E’ una responsabilità di noi amministratori, la sentiamo”, dice in apertura il sindaco Luigi D’Angelis. Ad ascoltarlo i primi cittadini di Calitri, Guardia e Senerchia e amministratori da Aquilonia e Sant’Angelo dei Lombardi.
Gambacorta a margine sottolinea a proposito della Snai: “Un approccio un tantino teorico finora c’era stato. Non si può partire nel 2013 e firmare le Strategie nel 2017. Perché entro il 31 dicembre 2023 bisogna spendere la parte europea dei fondi, cioè il 60% del totale”. La Città dell’Alta Irpinia, incassata l’approvazione della convenzione nei 25 Consigli comunali dell’area pilota, sul finire dell’estate dovrebbe accelerare nella direzione auspicata dell’ex presidente della Provincia. Che però non entra nel merito delle scelte politiche che i sindaci dovranno fare sul piano della governance.
“Non sta a me decidere”, precisa. E sull’attivismo di Officina Giovani Aree interne dice: “Mancano ancora di concretezza. Ho detto loro di scrivere dei progetti. Altrimenti il rischio è di parlare di ciò che non si conosce e di ampliare lo iato tra politica, amministrazioni e giovani stessi”.