La Procura della Repubblica di Avellino vuole vederci chiaro sulla morte del 16enne di Gesualdo, Peter Domenico Stanco. e ha così aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio. Lo rendono noto gli avvocati della famiglia. Il ragazzo lunedì primo maggio era rimasto ferito gravemente alla testa da un colpo di pistola esploso da lui stesso in un terreno vicino casa. L’arma era detenuta legalmente dalla madre. Il 16enne dopo quattro giorni di agonia si era poi spento nel reparto di rianimazione del “Moscati” di Avellino, dove era stato operato d’urgenza. I suoi organi sono stati donati, ma restano tanti dubbi sulla dinamica e le cause del tragico evento.
“I genitori di Peter Stanco, il ragazzo di Gesualdo che si è tolto la vita, hanno conferito incarico agli avvocati Maria Laura Mustone, Andrea Petruzzo e Carlo Mustone per essere assistiti nella triste vicenda. Il collegio difensivo ha accertato nei termini istituzionali che non sono state avviate indagini a carico dei genitori del ragazzo da parte della Procura della Repubblica di Avellino, contrariamente alle notizie veicolate in questi giorni. Tuttavia, doverosamente, gli inquirenti hanno aperto un fascicolo a carico di ignoti, evidentemente in ipotesi, se sussistente, di istigazione o induzione al suicidio. Il gesto estremo, al momento, appare ancora inspiegabile, anche perché l’arma utilizzata dal giovane era custodita dalla madre in una cassaforte chiusa a chiave. I Carabinieri di Avellino stanno procedendo ad accertamenti sui supporti informatici in possesso del ragazzo sequestrati dagli operanti, per cui è proprio in tale contesto di indagini che si aspettano delle risposte. I familiari si augurano che nel più breve tempo possibile possano venire a conoscere quali potrebbero essere state le ragioni che hanno indotto il ragazzo a compiere tale gesto e intendono esprimere vivi sensi di ringraziamento all’Arma dei Carabinieri per il modo e la competenza con cui ha svolto la sua attività di indagine e nella quale fortemente confidano per trovare una risposta al dramma che li ha colpiti”. Così in una nota i legali dei genitori di Peter.