Si è aperta questa mattina, con l’inno di Mameli suonato dalla banda nazionale, la cerimonia al Teatro Gesualdo per gli 80 anni del Corpo nazionale del Vigili del fuoco. La prima tappa di un tour nazionale, ad Avellino, perché l’Irpinia è stata palcoscenico nel Novecento di una delle più grandi tragedie naturali che hanno colpito il Paese. In orchestra anche il sax contralto solita di Marco Martone, vigile del fuoco avellinese. Sul palco Pino Insegno nelle vesti di presentatore e le istituzioni campane e nazionali. In platea autorità civili e militari, con i vertici delle forze dell’ordine e i sindaci.
La comandante provinciale dei caschi rossi, Rosa D’Eliseo: “Un grazie particolare alle scuole che sono qui. Abbiamo fatto un percorso di conoscenza e formazione del corpo in questa settimana. Non hanno conosciuto il terremoto, ma devono custodirne il ricordo”. Il commissario del Comune di Avellino, Giuseppe Priolo, spiega: “E’ un onore per Avellino. Questa comunità nel 1980, 104 Comuni colpiti e migliaia di vittime, ha imparato ad amare i Vigili del fuoco. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa bella famiglia che sui teatri delle tragedie ha scritto pagine bellissime. Non è retorica del sacrificio, ma etica del servizio pubblico”.
La presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, con voce rotta: “Con emozione ricordo i giorni del terremoto a Lioni, nel cratere, quando il presidio dei caschi rossi sul posto fu tra i primi a scavare tra le macerie e fu proprio un vigile del fuoco a tirare fuori una bambina dall’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi raso al suolo, quando nessuno più ci sperava”. Un appello arriva dal presidente della Provincia, Domenico Biancardi: “Abbiamo bisogno di ancora più attenzione sul territorio, una presenza ancora maggiore, per le tante esigenze di una provincia molto estesa. Speriamo quindi di avere più distaccamenti”.
“Oggi tutta l’Italia si riunisce qui. Il terremoto anche la mia generazione, che non c’era, lo sente sulla sua pelle. Oggi non siamo politici, siamo tutti insieme sul palco in nome dei vigili del fuoco e del loro grande lavoro, senza divisioni”, dichiara il sottosegretario del ministero dell’Interno, Carlo Sibilia. Chiude il sottosegretario Stefano Candiano: “Ai funerali di Zamberletti a Varese qualche settimana fa c’erano i gonfaloni di questa terra. Non è un caso che oggi siamo qui”.