L’abbazia del Goleto non chiude e non sarà abbandonata, nonostante la partenza della comunità dei Piccoli fratelli Jesus Caritas. La notizia dell’addio dei frati di Foligno al santuario di San Guglielmo, a Sant’Angelo dei Lombardi, è arrivata ufficialmente nella giornata di ieri, in occasione della festa religiosa del patrono d’Irpinia. Sui social diversi messaggi di saluto e rammarico per l’annuncio, ma pure domande sul futuro dell’abbazia, luogo simbolo della spiritualità e della cultura in Alta Irpinia. Don Tarcisio Gambalonga, vicario del vescovo Pasquale Cascio, è anche il responsabile Beni culturali della Diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi.
“Purtroppo abbiamo dovuto prendere atto della situazione. La comunità dei Piccoli fratelli, alla quale è affidata la responsabilità del Goleto da 31 anni, cioè da dopo il ritiro del rifondatore padre Lucio a Montevergine, non ce la fa più. Sono rimasti in due e la loro scelta di andare via è dettata dalla mancanza di vocazioni e da una serie di lutti. Ma sarà una partenza non partenza”.
Cosa intende?
L’abbazia continuerà la propria vita religiosa. Fino a metà luglio avremo con noi i Piccoli fratelli, poi saluteranno l’Alta Irpinia. Nel frattempo però alcuni sacerdoti prenderanno il loro posto, vivranno all’interno del complesso e assicureranno il servizio religioso. Stiamo pure già valutando la disponibilità di altre comunità, che possano assicurare una presenza più numerosa, a trasferirsi in abbazia. Ma vogliamo ponderare bene perché teniamo molto al Goleto.
L’abbazia quindi non sarà abbandonata?
Assolutamente no. La Diocesi non vuole lasciare questo sito o lasciarlo a se stesso, come qualcuno ha insinuato. Anzi, saremo ancora più vigili per tenere alti lo stile e la cura del complesso. Del resto finora abbiamo fatto il massimo sforzo, anche economico, per assicurarli e io continuerò a essere direttamente responsabile di ogni iniziativa culturale che sarà realizzata al suo interno.
Non sarà semplice sostituire nei cuori della comunità i Piccoli fratelli.
Siamo loro molto grati, ma purtroppo dobbiamo accettare lo stato delle cose e le scelte. Negli ultimi anni ci sono state perdite importanti al loro interno: padre Wilfried, padre Piero, padre Paolo. Non è semplice, e non nascondo che questi avvenimenti tristi suscitano domande anche spirituali. Ma andremo avanti e saremo ancora più attenti della cura di questo straordinario bene. Già la prossima settimana intanto continueranno le iniziative religiose con un ritiro guidato da don Carmine, parroco di Torella dei Lombardi, e suora di Napoli.