Questa cartina, forse soggetta a piccole variazioni, rappresenta il quadro dell’Alta Irpinia nell’ultimo giorno utile per la presentazione delle strategie di sviluppo locale dei Gal in Regione. I comuni hanno scelto o stanno scegliendo. L’Alta Irpinia, l’area pilota, ha deciso di andare in frantumi almeno sui gruppi di azione locale. Fondi per agricoltura e affini all’orizzonte. La Regione ha pensato di razionalizzare la materia e i Gal si sono dovuti unire per raggiungere dimensioni per il finanziamento certo. E’ avvenuto in tutta la Regione, ma in Alta Irpinia si registra lo scatafascio. Colpa degli uni o degli altri? Ognuno avrà avuto le sue ragioni: politiche, territoriali, campanilistiche, legittime o meno, strategiche. Ma l’area che per logica doveva essere omogenea ora è divisa in tre Gal. Non sapete cosa siano i Gal? Legittimo anche questo. Possiamo dire che 13 di questi soggetti gestiranno in Campania circa 100 milioni di euro. Tre in provincia di Avellino, ma constatiamo pure che le strategie dei comuni altirpini abbiano di fatto decretato la fine del concetto di provincia.
Il Gal Cilsi con sede a Lioni (ma per quanto?) dimezza il numero dei comuni partner: Sant’Angelo dei Lombardi, Morra De Sanctis, Rocca San Felice, Villamaina, Conza della Campania. A questi va aggiunto Calitri, che seppur chiuso dallo stato cuscinetto andrettese aderirà senza la certezza dei fondi dedicati. Non avendo la popolazione necessaria a sopravvivere in base ai criteri fissati nel bando regionale, il Cilsi si è unito in associazione temporanea di scopo al Gal Irpinia-Sannio, di nuova costituzione. Il comune che per primo ha optato per quest’ultimo è Montella. La cittadina guidata da Ferruccio Capone, che è anche la cittadina di Rino Buonopane (presidente), fa parte con gli altri del gruppo dei “dissidenti”. Contro Ciriaco De Mita e Rosetta D’Amelio. Quelli del Cilsi fanno riferimento al Pd, tranne Rocca. L’Irpinia-Sannio, pur avendo una componente marcata di Scelta Civica, ha alle spalle un big dem come Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture. Intanto arriva anche l’adesione di Montemarano del sindaco famigliettiano Palmieri.
Per questioni geografiche e politiche c’è un gruppone di comuni che ha scelto di entrare e quindi sostenere il Gal “I sentieri del buon vivere”. Zona Sele, Tanagro, Alburni: provincia di Salerno. Gli irpini dovrebbero essere Nusco, Cassano, Calabritto, Senerchia, Caposele, Castelfranci, Torella, Bagnoli Irpino, Cairano, Sant’Andrea di Conza, Teora. Le delibere stanno arrivando in queste ore, ieri si è aggiunto pure Lioni. Comuni che anche per forza di cose, e di confini necessari per entrare in un Gal, hanno aperto il varco Sud verso il Salernitano lasciando il Cilsi o il Gal Irpinia di Vanni Chieffo. Perché tutto questo? Perché i venticinque sindaci altirpini non si sono “apparati”. Semplicistico dirlo ma è così. Accuse reciproche di aver “spaccato il territorio”. Ore frenetiche intanto: i protagonisti lanciano segnali e messaggi anche su Facebook. Rino Buonopane e Donato Gioseffi sono i presidenti dell’Irpinia-Sanno e del Cilsi. Sorrisi e stretta di mano. Salvatore Vecchia, di Cassano, è il sostenitore numero uno della strategia verso il Sele-Tanagro. Post polemico verso gli “scissionisti” pubblicato e cancellato. Vecchia, De Mita e gli altri rappresentano una bella fetta di Area Pilota.
E gli altri? Gli “orientali” di Bisaccia, Aquilonia, Lacedonia, Monteverde, Guardia, Andretta farebbero volentieri parte del nucleo con Nusco e Lioni. Ma non possono per questioni di confine. E allora vanno con il Gal Irpinia, sintesi Pd e Udc, che recupera a est via Baronia territorio perso nell’area dei Picentini. Resta solo soletto Calitri, che di lasciare il Cilsi non ci pensa proprio. Salvo deroghe, però, nell’Ats con l’Irpinia-Sannio non potrebbe entrare. E a proposito, oggi è il giorno ultimo per la presentazione dei progetti.
Tutto questo fa sorgere una sola domanda: come siederanno al tavolo del Progetto Pilota sindaci che in queste ore si stanno lanciando accuse e veleni a mezzo stampa, social, convegni? Questa divisione conterebbe poco e invece peserà tantissimo sul futuro della zona. La lotta è politica e verte sempre e comunque sull’asse tra D’Amelio e De Mita. Che ha preso Asi, Comuni, Comunità montane e che ora trova il primo ostacolo dopo una serie di successi.