“Li uagliuni stanne cu me e Competiello“, urlò dal palco il candidato Michele Forte due giorni prima di diventare sindaco nella primavera del 2008. Lo diventò a capo di una lista di outsider, che si impose con una distanza enorme su avversari ben più navigati dal punto di vista politico. Michele, scomparso ieri, diventò primo cittadino in un tripudio popolare. Purtroppo per lui, per Sant’Angelo dei Lombardi e per l’Alta Irpinia, non ci fu neanche il tempo di programmare un quinquennio di amministrazione normale.
Eravamo all’indomani della crisi e si iniziava a parlare di tagli. Tagli che ben presto furono rischio concreto. E la fascia tricolore rispettata e gentile si trovò ad affrontare un secondo terremoto dopo quello del 1980. Che non provocò morti, ma alla fine rese quasi impossibile, per un neolaureato, restare in zona. Negli ultimi tre anni del suo mandato l’amministratore si trovò a combattere contro Governo, per il tribunale, e contro la Regione per l’ospedale.
Combatté quelle battaglie a modo suo. Senza gesti eclatanti e proteste plateali. Per questo lo criticai pure e più di una volta (non serve a niente l’ipocrisia nel giorno del suo funerale). Combatté la battaglia a modo suo, si diceva. Con la calma e un pragmatismo più amministrativo che politico: e alla fine, almeno per l’ospedale, ebbe ragione. Non fu solo lui a salvare qualcosa, ma contribuì molto. Per il tribunale non avrebbe potuto niente nessuno. Non senza la condivisione difficilissima di altri. Dinamiche troppo complesse travolsero l’area. Nessuno poteva fare di meglio.
È il breve ricordo di chi scrive, degli anni vissuti quasi ogni giorno al lavoro tra i fatti che stravolsero questi paesi forse per sempre, insieme ai colleghi Michele ed Elisa. E’ il ricordo il più vivido. L’altro è legato al calcio dei pulcini o a un’amicizia sincera tra le nostre famiglie. Ognuno ha il suo ricordo di Michele Forte, probabilmente l’impegno politico è poca cosa rispetto alla sua umanità nella vita di tutti i giorni, per 73 anni di vita a Sant’Angelo. Nella famiglia, con gli amici, in piazza. Ma parlare delle battaglie caute di Michele è comunque parlare di un pezzo di storia recente. Un monito ad operare per bene pubblico, per il futuro di questa area interna. Oggi alle 16.00 i funerali in Cattedrale.