I rifiuti, De Luca, l’Irpinia: il blackout istituzionale

Per una Giunta regionale il capitolo dei rifiuti è importante quasi come quello della sanità. Per la Giunta di una regione come la Campania il capitolo rifiuti è delicato, fondamentale, primario. Il governatore Vincenzo De Luca lo sa bene e quindi decide di presentare un piano che non preveda nuovi termovalorizzatori. Un piano che non scavalchi le comunità locali. Che, al contrario, assegni a queste ultime l’onere-onore sulla richiesta dei vari impianti di compostaggio.

Impostazione giusta? Sbagliata? E’ l’impostazione. Talmente convinto delle opere previste, che il governatore sfidi chiunque a protestare. A Palazzo Santa Lucia dichiara: “Quei cittadini che volessero protestare contro la realizzazione degli impianti di compostaggio in Campania possono farsi un week-end a Salerno. Così vedono le luci d’artista e anche che davanti all’ingresso dell’impianto già attivo non c’è nessuna emissione”.

In Irpinia vari comuni fanno la richiesta per ospitare l’impianto. Tra questi Chianche e Conza ottengono il via libera. Sarebbero i due impianti in provincia di Avelino sui ventitré previsti in Campania. Le proteste ci sono. Non certo violente ma di sicuro nessuno, tra Chianche e Conza, va a farsi il fine settimana a Salerno. Chianche è nelle terre del vino, il sito di Conza nella verde Alta Irpinia che ha già un impianto del genere a pochi chilometri (Teora). Succede però che a Conza, nonostante il sindaco avesse difeso la decisione di candidare il suo Comune, faccia un passo indietro che sembra abbastanza netto. E succede che sul sito di Chianche, su cui fino ad oggi non si vedono passi indietro, si registri l’interrogazione di Giuseppe De Mita (Udc) e Giancarlo Giordano (Si).

E qui entriamo nel campo minato per De Luca. Innanzitutto è significativo che il vice Fulvio Bonavitacola non si sia dimostrato convintissimo dei luoghi scelti per produrre il compost. Quando dice ai sindaci altirpini che si può anche optare per una soluzione diversa, Bonavitacola sconfessa di fatto l’impostazione di cui sopra. Da una parte ciò rappresenta sicuramente una generosa apertura al dialogo (secondo alcuni doverosa). Dall’altra apre la strada a due ipotesi. E, come si dice, delle due l’una. O il piano è stato pensato male oppure la Regione, in questo momento, è debole e non riesce a imporre nemmeno una decisione fondamentale per la Campania e tra l’altro condivisa con vari sindaci.

Ma c’è anche un piano politico, di rapporti con gli alleati. Contro i due impianti si muove in realtà mezzo arco costituzionale regionale e non. Sindaci di vari partiti, associazioni di diverse estrazioni culturali, forze politiche diverse. E’ però importante l’interrogazione di De Mita Jr, perché sta a significare che i rapporti tra il governatore e il centro demitiano siano ancora ambigui oppure che De Luca abbia rapporti decisamente differenti all’interno di quel centro.

Ora, che la qualità dei rapporti tra i De Mita e Vincenzo De Luca non sia mai stata paragonabile a quella che ci fu per un periodo tra i De Mita e Stefano Caldoro è indubbio e lo sanno pure i muri. Che però ci si scontri sul piano dei rifiuti, vitale per la Campania, lascia riflettere sull’autonomia d’azione del governatore sui territori e in Irpinia in particolare. E per una maggioranza che ha ancora tre anni e passa davanti a sé, la questione è particolarmente delicata. E’ vero, l’interrogazione di De Mita e Giordano verte sulla scelta del primo cittadino di Chianche. Ma nel comunicato stampa si legge anche il passo seguente: un richiamo viene, inoltre, anche esercitato nei confronti della Regione Campania che, secondo i due deputati, avrebbe dovuto non limitarsi a registrare le disponibilità dei Comuni, ma farsi indicare contesto e vocazioni territoriali nei quali gli impianti andrebbero ad inserirsi in maniera tale che le scelte delle amministrazioni comunali non apparissero – come si legge dal testo interrogazione – immotivate ed acritiche. Allora, altro che luci d’artista, forse è De Luca che dovrebbe farsi un weekend in Irpinia.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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