‘I tavoli sullo sviluppo erano tavolate’

Altirpino, originario di Rocca San Felice, è vicepresidente nazionale di Confimprenditori. Si è parlato di lui come possibile assessore regionale. Ma al di là dell’eventuale nomina, è a disposizione per lavorare con Vincenzo De Luca soprattutto a favore delle aree interne. Parliamo di Gerardo Santoli, lo abbiamo sentito.

Santoli. Possibile che il suo nome esca sempre, quando si parla di nomine?

No guardi. A me è stato chiesto soltanto un impegno per i prossimi cinque anni e ho dato la massima disponibilità al governatore pur non conoscendo la natura dell’impegno. L’importante adesso è far ripartire le aree interne. E ragionare sullo strumento, non certo sui nomi.

E con De Luca che vi siete detti a tal proposito?

Non abbiamo parlato di incarichi, ripeto. Io però ho ribadito le difficoltà che vivono le zone più distanti dal capoluogo irpino. Anche se De Luca le conosce benissimo è sempre bene tenere alta l’attenzione. Parlo da cittadino irpino e non da imprenditore.

In provincia da dove si inizia? C’è l’imbarazzo della scelta.

Penso che nel breve termine bisogna rimettere subito in piedi un sistema efficiente sui trasporti. Gli ultimi cinque anni hanno prodotto disastri, soprattutto in Alta Irpinia. I tagli non erano tollerabili. C’è bisogno di un governo centrale e regionale che garantisca i servizi di base.

Trasporti come condizione essenziale per parlare di sviluppo? C’è il tavolo sul Progetto Pilota che se ne dovrebbe occupare…

Verissimo, ma sono convinto che occorra un assessorato alle Aree Interne. O comunque un punto di raccordo che possa unire i vari tavoli di confronto già aperti. In realtà molti di quei tavoli, e non mi riferisco a quello dell’Alta Irpinia, si sono dimostrati tavolate. Alcuni sindacati hanno avuto un ruolo troppo forte, al limite dell’invadenza. E dimostrandosi spesso inutili. Penso sia arrivato il momento di ragionare in maniera più concreta. E soprattutto di portare a casa i risultati. L’Alta Capacità è un progetto i cui frutti arriveranno tra anni. Chissà quanti. Quando parlo di trasporti mi riferisco alla rete ferroviaria Avellino-Salerno in primo luogo. Poi vedremo se sarà possibile ragionare sull’Avellino-Rocchetta per altri fini. Certo è che il sistema turistico e industriale dell’Alta Irpinia risente troppo delle carenze.

De Luca rispetterà gli impegni presi per le aree interne?

Io sono un liberale, abituato a ragionare di impresa e investimenti. Ma se alle persone non vengono dati i servizi essenziali, come è accaduto nei cinque anni di Caldoro, è difficilissimo crescere e produrre. Il caso dell’Alta Irpinia è emblematico. Risorse umane incredibili, risorse economiche potenzialmente grandissime. E una situazione gravissima a livello sociale. Un luogo di sintesi per mettere insieme queste e altre istanze è fondamentale nella Campania di oggi. Turismo e attività produttive saranno settori, assessorati, che andranno a incidere su Napoli e zone costiere. Per l’Irpinia dobbiamo lavorare molto ed essere messi nelle condizioni di lavorare. Con De Luca sì, è possibile.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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