Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota di Potere al Popolo.
Intorno alle ore 15:00 di venerdì 8 maggio, alla fine della prima settimana lavorativa della Fase 2, alla Industria Italiana Autobus (IIA) di Flumeri si sfiora la tragedia. Al reparto 1, quello della saldatura, pezzi di copertura del tetto crollano rovinosamente sul pavimento. Per fortuna non ci scappa il morto. È questione di un paio di metri, a tanto ammonta la distanza tra il luogo in cui sono precipitati i pezzi di tetto e l’operaio più vicino.
Sul tetto, in quelle ore, stavano operando i dipendenti di una ditta esterna cui era stato affidato il compito di ristrutturazione del tetto. Strano, considerato che, nella visita in pompa magna di fine febbraio 2020 di una delegazione di Ministri e dirigenti 5 Stelle (Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico, Di Maio, Ministro degli Esteri e prima al MISE, Raggi, sindaco di Roma) e dell’allora AD di Invitalia Arcuri (oggi anche Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19), si esultava per i passi in avanti fatti negli ultimi due anni, tra cui la messa in sicurezza proprio del tetto. Un bluff, considerati i lavori ancora in corso.
Per di più, Potere al Popolo! è stato informato di una visita ispettiva da parte dell’Arma dei Carabinieri giovedì 7 maggio 2020. Una visita che avrebbe dato “semaforo verde” alla IIA, ravvisando dunque il pieno rispetto della normativa vigente. Alla luce dell’incidente di venerdì 8 maggio, viene da chiedersi nello specifico cosa sia stato sottoposto a controllo dal momento che un problema macroscopico, già segnalato più volte, sembra sfuggito all’occhio dei Carabinieri. Servono, evidentemente, non solo più controlli, ma più approfonditi.
I lavoratori e le lavoratrici del nostro Paese, quando al mattino scendono di casa per andare a lavorare, non dovrebbero affidarsi alla Dea Fortuna, ma poter contare sul rispetto delle normative e degli standard di sicurezza. Il diritto alla salute e alla sicurezza sul lavoro sono principi costituzionali fondamentali (artt. 2, 32, 35 e 41 della Carta Costituzionale) e sta alle istituzioni preposte verificare che sia fatto tutto il necessario da parte delle aziende per garantirlo.
Potere al Popolo!, infine, è impegnato, su tutto il territorio nazionale, nella formazione dei “Comitati Popolari per la Difesa dei Lavoratori e delle Lavoratrici”, organismi popolari territoriali che riunendo attivisti, lavoratori, sindacalisti, cittadini, giuristi, medici, avvocati, possano promuovere il rispetto della salute e della sicurezza, assicurandosi che le aziende non mettano il guadagno prima della vita e che le istituzioni controllino l’operato delle imprese. L’obiettivo è uno e uno solo: far sì che la logica della difesa della vita venga prima della logica del profitto di pochi. Non ci possono essere “se” e “ma”, non esistono giustificazioni e attenuanti possibili.