Funziona il metodo di lavoro politico adottato da alcuni circoli del Partito democratico di Alta Irpinia e Baronia. Una costante collaborazione che affronta questioni territoriali e locali avanzando anche soluzioni.
Questa volta sotto la lente dei democratici di Bisaccia, Andretta, Lacedonia, Monteverde, Aquilonia, Calitri, Guardia Lombardi, Scampitella, Vallata, Trevico finisce un preoccupante movimento franoso che minaccia il metanodotto della Sidigas in contrada Migliano del comune di Scampitella ancorpda non ultimato e interessato in più zone da pericolose frane.
«Questa è una situazione molto delicata – affermano i circoli del Pd – perchè riguarda una rete primaria per la fornitura del gas metano ancora non ultimata che interessa ben 8 paesi, Scampitella, Vallata, Vallesaccarda, Trevico, San Sossio Baronia, San Nicola Baronia, Castel Baronia e Carife. A tutto ciò si somma la preoccupazione che senza gas metano si mettono in difficoltà molte attività produttive specie nel Pip di Vallata dove questa problematica condiziona tante attività com’è quella dell’OMI dell’imprenditore Aquilino Villano che ha appena ultimato due nuovi stabilimenti.
Dalle notizie che abbiamo raccolto, risulta che i lavori non sono stati completati e che il Ministero dello Sviluppo Economico, che ha finanziato l’opera per il 50%, pare sia sul piede di guerra manifestando l’intenzione di revocare il contratto con la stessa Sidigas che compartecipa per il restante 50% dei costi. Il nostro augurio è che si trovi una soluzione immediata e che si metta in funzione la rete di distribuzione. Ed è proprio la rete di distribuzione e la sua sicurezza che ci preoccupa, anche perchè stiamo parlando di tubazioni di una certa importanza e portata, stiamo parlando di condotte primarie, paragonabili a quelle dell’alta tensione per la rete elettrica. Il nostro reportage fotografico prende in considerazione una condizione di massima allerta nella zona Migliano nel comune di Scampitella dove un intero versante è franato ed venuto giù, spingendo a valle il muro di contenimento della strada e la tubazione del metano, provocando così, grossi smottamenti proprio dove passa la condotta primaria del gas metano. Di fronte ad uno scenario del genere abbiamo cercato di fare chiarezza anche sulla classificazione di quella zona dal punto di vista geologico. Carte alla mano abbiamo verificato che il tutto insiste su due zone PG3 (Area a più elevata pericolosità geomorfologica) rischio 4. Possibile che questo importante elemento sia stato ignorato quando, dopo il 2001, sono partiti i lavori?
La nostra domanda avrà tempo per essere risposta da chi di competenza ma adesso ci preme promuovere un’azione che possa far compiere un passo in avanti e fare in modo che il gas metano arrivi anche nel Pip di Vallata e quindi anche all’OMI. Per questo si potrebbe prendere in considerazione un percorso alternativo che partendo dal Calaggio dove c’è il punto di adduzione, potrebbe proseguire lungo la strada che costeggia il torrente Calaggio e proseguire per la via Vaticale e da qui al Pip di Vallata. Inoltre, raccogliendo notizie sulla questione abbiamo maturato una preoccupazione proprio in merito al portata del metanodotto che pare essere stato dimensionato soltanto per fornire gas agli otto comuni e non per l’eventuale assorbimento da parte del Pip di Vallata, quest’ultima questione emersa soltanto negli ultimi anni. Proprio per questo si potrebbe pensare ad una condotta dedicata soltanto per il Pip di Vallata che prenda il considerazione il tragitto che abbiamo avanzato, scelta che permetterebbe di superare la zona in frana. Stiamo parlando di un tracciato di circa 5 chilometri.
Insomma, qui c’è la necessità di accelerare perchè ci sono esigenze da soddisfare che hanno a che fare con la qualità della vita delle comunità interessate e con lo sviluppo economico, occupazionale e industriale di questo pezzo d’Irpinia. Anche per questo oltre a dare il massimo supporto ai sindaci che stanno affrontando questo problema, faremo in modo che la vicenda possa finire sui tavoli istituzionali competenti e dei nostri rappresentanti politici a qualsiasi livello».