Il parroco sfratta i migranti: succede a Mercogliano

“Abbiamo bisogno di un locale per continuare le attivitá”, questo l’appello di Comunità accogliente, associazione di volontari che si occupa dei rifugiati, a seguito di una lettera sottoscritta dal Consiglio affari economici della parrocchia di Torelli di Mercogliano che ordina di lasciare il salone della parrocchia entro pochi giorni.

Stando alla missiva il motivo sembrerebbe l’”uso poco ordinato” del salone, addirittura “poco dignitoso”. Parole che hanno scosso profondamente i volontari dell’associazione e gli stessi ragazzi africani che in quel luogo, ormai da un po’ di tempo, si riuniscono per imparare la lingua italiana.
“Seguiamo i ragazzi quotidianamente – ha detto Letizia Monaco, presidente di Comunità accogliente – non solo nella conoscenza della lingua italiana, ma anche in attività di laboratorio, attività nelle scuole, tutte totalmente gratuite. Facciamo anche informazione legale, perché questi ragazzi nel nostro paese sono soli. Cerchiamo di fare integrazione, creare rete con altre associazioni”.

“Rispetto a quanto c’è scritto nella lettera, sono molto delusa – ha proseguito – Abbiamo sempre ringraziato il parroco, Don Modestino, e tutta la comunità per la loro disponibilità. E abbiamo sempre pulito e riordinato il salone, per cui le espressioni utilizzate ci hanno feriti. Inoltre, l’invito ad andarcene entro il 30 di questo mese ci è pervenuto solo qualche giorno fa e non riusciremo mai a trovare un’altra sistemazione in così poco tempo, anche perché più volte ci siamo rivolti all’amministrazione comunale che ha sempre detto di non poterci offrire nulla”.

Amministrazione comunale che era stata invitata a partecipare ieri all’assemblea pubblica che Comunità accogliente ha voluto per cercare di trovare una soluzione. “L’ideale per noi sarebbe avere una nostra sede ma non possiamo farci carico di una tale spesa mensile senza finanziamenti. Il sindaco non ha mai risposto alle nostre richieste. Per ora siamo stati nella sede degli scout e poi in questo salone. Ma oggi per esigenze della parrocchia dobbiamo andare via. Lancio un appello a chiunque possa metterci a disposizione un locale, per poter continuare a svolgere le attività con i ragazzi che, tra l’altro, danno loro la possibilità di non stare in mezzo alla strada. Proprio in questi giorni abbiamo ascoltato le parole del nuovo vescovo sulla sua disponibilità riguardo l’argomento migranti, e siamo speranzosi perché presto lo incontreremo”, ha concluso Monaco.

All’assemblea erano presenti, oltre ai volontari e agli stessi ragazzi rifugiati, anche alcuni membri del Consiglio affari. Così ha risposto uno di loro, Antonio Pellecchia “Sembrerebbe che la parrocchia di Torelli vi vuole sfrattare ma non è così, abbiamo già prolungato la richiesta di tre mesi, ma non possiamo farci carico di tutti i problemi. Il consiglio economico inoltre non vede aiuto dall’amministrazione. Noi abbiamo attività parrocchiali che non vengono più svolte”.
Poi quella che sembra essere una notizia migliore: “Vi diamo un altro po’ di tempo ma dovete trovare un’altra sistemazione. All’inizio di settembre dovete lasciare”, ha proseguito Pellecchia.

Dimitri Meka, mediatore culturale, ha parlato a nome dei ragazzi, molti dei quali hanno ancora difficoltà nell’esprimersi nella nostra lingua. “Io sono cristiano cattolico, nato e cresciuto nella chiesa cattolica. Ringrazio per l’accoglienza, ma sono colpito da quanto è successo, perché la nostra fede cristiana ci chiama a dare una mano senza differenze religiose o politiche. Questo è l’insegnamento della chiesa cristiana, che non riconosco più in questo paese. Questo ritrovarci ogni giorno serve anche a creare punti di discussione sui problemi della società. E io non ho visto altri posti dove i ragazzi possono studiare gratuitamente, dove vengono portati in ospedale a spese dei volontari. Questo paese non partecipa a nessun bando, a nessun progetto e i cittadini non possono fare tutto da soli”.

Sabina Lancio

Ha da poco conseguito la laurea magistrale in Teoria dei linguaggi e della comunicazione audiovisiva all'Università degli studi di Salerno. Le piace scrivere e, in generale, lavorare nel mondo della comunicazione, conoscere nuove persone e intraprendere nuovi percorsi.

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