Attualità

Il sito archeologico di Lioni potrà vedere la luce

Oppido Vetere a Lioni potrebbe tornare alla luce. È questa la novità più importante annunciata sabato pomeriggio nel corso della presentazione del volume “L’Oppidum di Lioni. Itinerari tra storia e natura” dedicato al sito archeologico lionese, pubblicato grazie al Rotary club Sant’Angelo dei Lombardi – Hirpinia Goleto ed edito da Area blu.

Così la consigliera provinciale Rosanna Repole: “Il libro è di grande valore per il lavoro che c’è dietro. Ma come Provincia abbiamo guardato oltre. In questi mesi stiamo mettendo insieme la varie progettualità che vengono dal territorio per affrontare insieme la sfida del Pnrr. Il binomio archeologia e innovazione è uno dei filoni. Ci saranno sicuramente i siti di Avella, Conza, Abellinum e Mirabella. Tante altre realtà però meritano una occasione. Oppidum ne è un esempio. Ad esso sarà dedicata una scheda progetto della Provincia in ottica Recovery. Ma il primo lotto di lavori lo faremo già con fondi ordinari dell’ente provinciale“.

Il libro “L’Oppidum di Lioni”, intanto, potrà essere acquistato. Foto di Antonio Bergamino e contributi di Albino Voglino, Emanuela Sica, Roberto Salvante e Gerardo Nappa. La base teorica del volume sono le ricerche del compianto Angelo Colantuono e gli scavi delle archeologhe Donatina Oliviero e Anna Maria Nittoli, finanziati con fondi regionali e datati luglio-novembre 2008. La storia del sito va dal IV secondo a.C al 1400 circa. Tre le fasi vissute: sannitica, longobarda e normanna.

I resti di Oppido Vetere si trovano in montagna tra le faggete dei monti Picentini. E infatti il sindaco Yuri Gioino dice: “Tutto è frutto di un lavoro iniziato dalla sindaca Rosetta D’Amelio nel 2005, poi continuato da professioniste locali. Recuperare l’Oppidum risponde all’esigenza di ridefinire gli obiettivi post pandemia, e noi crediamo che il territorio montano non deve essere solo accessorio, ma centrale nello sviluppo futuro di questo territorio“.

Per l’assessore regionale al Turismo Felice Casucci l’occasione è utile a ricordare le sue origini altirpine. “Per via del mio bisnonno Camillo Capasso sono legato a Lioni, mia madre invece era di Castelfranci. Spero di tornare più spesso qui. Il turismo culturale è cambiato dopo la pandemia, si cercano luoghi che hanno bellezza e storia da raccontare e che sono sanificanti, restituiscono benessere. La Regione vuole raccontare i borghi e realizzare reti di eventi che poi restano sui territori. Far interagire i pezzi della filiera e investire per portare ricchezza. Il Piano per il turismo 2021 lo abbiamo fatto pensando proprio ai territori modello delle aree interne, da rivitalizzare senza violentarle, conservando quello che sono. No a modelli di sviluppo venuti da altrove. Procida non vuole diventare l’Edenlandia del turismo marino, ad esempio. E noi per questi borghi interni la pensiamo allo stesso modo“.

Convegno moderato da Antonio Cianciulli di Acca Software che commenta: “Spero che ogni casa di Lioni possa ospitarne una copia“. Raffaele Capasso, presidente del Rotary club, sottolinea: “Le foto fanno parlare le pietre, è un lavoro straordinario cui va dato merito a Bergamino. Questo è il secondo progetto della mia presidenza, siamo orgogliosi“.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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