25 posti di lavoro. Un giro d’affari di 700mila euro l’anno, un indotto di due milioni di euro. In un paese di 800 abitanti, che ha visto nascere 35 bed and breakfast. Il miracolo di Castelmezzano, borgo lucano spinto dal cinema e dal volo dell’angelo, è stato raccontato in questi giorni sul Corriere della Sera in un reportage a firma di Luca Bergamin. Parlano le sensazioni, le voci. Ma soprattutto i numeri. La principale attrazione tra Pietrapertosa e Castelmezzano è costata solo un milione di euro. Se pensiamo alle manifestazioni finanziate in Campania da 10-15 anni a questa parte, e al discutibile indotto di molti eventi, viene da piangere.
Il volo. L’attore Fabio è uno dei protagonisti del film “Un paese quasi perfetto”; che non sarà “Basilicata coast to coast” in termini di notorietà e promozione, ma è pur sempre una bella produzione vista in tutta Italia che ha contribuito a rendere noto questo pezzo di Lucania non lontano da Potenza. Il volo non è l’unica attrazione. A questo si aggiungono percorsi attrezzati di trekking. E la bellezza stessa dei luoghi, senza la quale nulla è possibile ma che come avviene da quelle parti va pur sempre curata.
Le comparazioni tra realtà, anche simili, sono spesso operazione forzata. Risultano imprecise o fuorvianti. Ma non si può fare a meno di pensare a come in provincia di Avellino si continui a perseguire una generalizzata strategia senza un ritorno nel breve e nel medio termine. Magari non abbiamo capito niente, magari tra 10 o 20 anni tutto ciò che è stato costruito in questi tempi porterà frutti. Ma nel frattempo registriamo.
Registriamo come a Cairano i laboratori di architettura previsti per l’estate, cosa nobilissima e positiva, non vengano affiancati da altre intuizioni, eventi, attività. Nei giorni scorsi ne abbiamo parlato con il sindaco Luigi D’Angelis e quest’ultimo ha espresso la sua idea di rinascita del paese. Un’idea che non contempla iniziative mordi e fuggi, e nel mordi e fuggi c’erano anche gli eventi come il 7x, ma che al contrario tende a costruire una rete di nuovi abitanti consapevoli. Parlerà il futuro. Ma nel frattempo la Basilicata – area interna – è destinata a diventare meta per i turisti consapevoli e inconsapevoli delle aree interne. Matera 2019 e soprattutto un percorso di promozione di quella terra partito molto prima.
Più volte abbiamo affrontato il rischio di perdere terreno con i nostri competitor sul fronte turismo. E se è vero che qualcuno prova a fare partenariato (vedi Castelfranci con Matera), il mancato coinvolgimento dell’Alta Irpinia nel discorso capitale della Cultura resta un punto a nostro sfavore. In questi giorni si lavora alle manifestazioni estive e sembra interessante il progetto del Gal Irpinia-Sannio: portare la musica in montagna con VertegliaMater. Nulla di particolarmente originale, già il Laceno l’aveva fatto e il connubio montagna-musica è formula ben rodata. Però spostarsi dalle bancarelle della piazzetta all’altopiano è un passo in avanti. Il punto vero sarà dare continuità all’intuizione, ragionando sull’accoglienza, la promozione, differenziando i tipi di flussi, attrezzando la montagna per il trekking e compagnia bella. Storia di sempre.
Le comparazioni sono pure antipatiche, aggiungiamo. Ma osservare bene cosa accade nelle altre realtà, vicine per chilometri tra l’altro, non può far male.