Inchiesta Aias, sigilli anche a Nusco e Calitri

Nuova bufera sull’Aias irpina. Le sedi di Calitri e Nusco sono state sequestrate: sigilli apposti nella mattinata di lunedì dalla Guardia di Finanza. Sequestrati anche conti, si parla di oltre 80mila euro. Operazioni eseguite nei confronti dell’associazione Noi con Loro, presieduta da Anna Maria Scarinzi moglie di Ciriaco De Mita. E della Hs Soluzioni Srl.

 

Nell’inchiesta per truffa aggravata ai danni dello Stato e peculato mediante profitto dell’errore altrui, condotta dalla Procura di Avellino, sarebbero coinvolte secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano anche due figlie di De Mita: Simona e Floriana. Secondo i magistrati avrebbero eseguito prestazioni in un progetto con fondi pubblici senza i requisiti necessari. L’ex premier non è indagato. Intanto si fa sempre più pesante il dramma dei lavoratori Aias, delle famiglie e dei pazienti che si erano rivolte all’Associazione italiana assistenza spastici. Ente attualmente commissariato, con accreditamento revocato.

Le prime reazioni

Pur restando in attesa degli esiti dell’iter giudiziario, la maxi inchiesta che si abbatte sull’Aias, con il conseguente sequestro di tutti i centri irpini per la riabilitazione di soggetti spastici, chiama immediatamente in causa politica ed istituzioni che devono interrogarsi sull’opportunità o meno di continuare ad esternalizzare prestazioni sanitarie così importanti“. E’ quanto afferma Francesco Todisco, consigliere regionale di Articolo Uno-Mdp, dopo aver appreso dalla stampa nazionale e locale del nuovo intervento delle Fiamme Gialle che ha portato al sequestro dei centri Aias di Nusco e Calitri, che fa seguito alla chiusura della struttura di Avellino.

Le indagini della Procura della Repubblica – prosegue Todisco – restituiscono uno squarcio inquietante su una gestione opaca dell’associazione. In attesa degli sviluppi investigativi, bisogna iniziare sin da subito a ragionare sull’opportunità di far rientrare tali terapie all’interno dell’Asl, garantendo continuità terapeutica per i pazienti e percorsi lineari per i lavoratori ancora in attesa dello sblocco delle mensilità arretrate. Chiederò per questo la convocazione di un tavolo tecnico a cui far sedere Asl, funzionari e dirigenti della Regione, per valutare non solo la modalità migliore per far fronte all’emergenza dettata dalla chiusura delle tre sedi irpine, ma per mettere in campo un percorso amministrativo chiaro affinché l’assistenza alle persone spastiche non sia più appannaggio dei soli privati accreditati, ma ritorni sotto il controllo diretto del pubblico”.

 

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