Se non fosse per lo sfacelo che si trova dopo circa un chilometro, la circumlacuale del lago di Conza sarebbe una delle vie più suggestive della provincia. Camionisti e automobilisti sono stati costretti ad imboccarla dopo la chiusura dell’Ofantina, disposta dall’autorità giudiziaria per questioni di sicurezza e presunte irregolarità. Ora l’annuncio, dato su fb dal sindaco di Calitri Michele Di Maio. Ofantina riaperta: grazie a tutti per l’impegno profuso, scrive. Alle ore 15.45 l’accesso è riservato ai residenti e ai mezzi e ai lavoraori diretti nelle aree industriali e nelle aree Pip. Ma sul posto fanno sapere che l’arteria verrà resa del tutto accessibile nelle prossime ore, salvo imprevisti.
Al di là di questo aspetto che di sicuro non è secondario, la deviazione riservava, e riserva, prima un angolo di paradiso e subito dopo un lungo tratto di strada franata. Pericoloso, pericolosissimo. Tanto che sei sindaci avevano spedito una lettera agli enti competenti. “Declinano ogni responsabilità per eventuali danni alle cose era alle persone che potessero scaturire dalla percorrenza dei veicoli sul tratto di strada in questione”.
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Le immagini parlano da sole, ma parlarne alla vigilia del 23 novembre, anniversario del terremoto, sembra l’unica cosa sensata per evitare di riportare esclusivamente frasi fatte durante le varie celebrazioni. Fa riflettere la scritta sbiadita 7x sul cartello che indica Andretta. 7x è la manifestazione estiva di Cairano, quella che anche prima dello Sponz Fest si impose come momento di rilancio culturale per l’intera zona. Probabilmente l’esigenza di avere collegamenti dignitosi e la voglia di bellezza non stridono affatto. C’è bisogno di servizi ma pure di intrattenimento, o almeno noi la pensiamo così. Ma alla vigilia del 23 novembre questa via di collegamento è un insulto, anche con l’Ofantina riaperta. Uno schiaffo agli abitanti, ai pendolari. E per le aziende. Realtà produttive importanti, con imprendtori che hanno scelto di dare lavoro in questi luoghi.
La deviazione per riaggannciarsi all’Ofantina è lunga. Col sole il panorama è splendido. Si vede Cairano, la diga, le dune verdi, i campi coltivati. Ma chi guida deve guardare al strada, con le sue buche, gli avvallamenti. Le curve. E decine di mezzi pesanti che in mattinata passano senza sosta.
E’ una brutta instantanea per il 37esimo anniversario del terremoto, a prescindere dalla riapertura della strada principale. Per un album ipotetico che racchiude altre pagine negative. La chiusura delle seggiovie sul Laceno, il mancato potenziamento dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi. Aggiungiamo anche la vicenda allucinante delle scuole ad Avellino, con mille studenti che potrebbero far lezione nei prefabbricati. Ritorno agli anni Ottanta insomma.