IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Settecentoventitrè unità in meno per la statistica, 723 persone emigrate per la sociologia. Il 2015 ha visto partire dalla provincia di Avellino, con meta l’estero, la popolazione di due Cairano messe insieme. A voler essere precisi, qualcosa in più. E’ quanto emerge dall’ultimo Rapporto della Fondazione Migrantes “Italiani nel mondo” presentato questa mattina in Consiglio regionale dalla presidente Rosetta D’Amelio, il consigliere regionale Carlo Iannace, la sociologa Delfina Licata, lo storico Toni Ricciardi e la dirigente regionale Fiorella Coppola.
“Il fenomeno dell’emigrazione all’estero qualche anno fa si pensava fosse finito, in realtà non ha mai smesso di esistere e questa undicesima edizione del RIM lo conferma – ha dichiarato Licata, curatrice del Rapporto – La nostra fonte ufficiale è l’Aire (l’associazione degli italiani residenti all’estero) i cui dati però non consentono un monitoraggio puntuale dei flussi perché in molti casi passano anni prima che un emigrante decida di iscriversi”.

Quando lo fanno però rientrano nei radar della Fondazione Migrantes che nel 2016 si è avvalsa della collaborazione di 60 autori. Tra questi, l’irpino Toni Ricciardi. “I dati aggregati dicono ad esempio che dalla Campania è emigrato nell’ultimo anno l’8% della popolazione. In realtà, ciò che è rilevanti è il tasso di incidenza delle partenze rispetto alla demografia dei luoghi – ha spiegato – In base a questo parametro, non è più il Mezzogiorno che parte, ma l’entroterra: sono le aree periferiche e questo vale per il Veneto e per il Sannio o l’Irpinia”. Concetti non nuovi per il nostro territorio, in particolare quello altirpino, al centro di una Strategia nazionale volta proprio a frenare lo spopolamento, meglio nota come Progetto Pilota.

Ma guardiamo i dati, che è bene precisare ancora una volta riguardano solo le presenze all’estero registrate dall’Aire e non tengono conto, tra le altre cose, di tutti i Paesi nei quali è riconosciuto lo ius soli. In Irpinia gli iscritti all’Aire sono circa 106mila pari al 25% della popolazione residente invece sul territorio provinciale, e sono soprattutto donne e over 35. Va un po’ meglio al Sannio che si ferma al 19% e alla provincia di Salerno con il suo 12%. La destinazione preferita è l’Europa: Germania, Svizzera e Regno Unito le mete predilette. Nel 2015, appunto, sono andate vie 723 persone di cui 331 sono donne. “La ricerca non considera la mobilità interna, badate bene”, ha puntualizzato Ricciardi.

Nella fascia di comuni campani con meno di 10mila abitanti, la classifica è saldamente guidata in negativo da Castelnuovo di Conza con i suoi 2530 iscritti Aire. Gli irpini figuranti tra i primi 50 paesi sono: Cairano con 541 iscritti e un’incidenza del 166% e Conza della Campania con 1770 (incidenza 128,9%). Nei primi 50 della fascia con popolazione tra i 100mila e i 10mila abitanti, non risultano paesi irpini mentre figurano tre campani: Massa Lubrense, Barano d’Ischia e Sala Consilina; così come in quella oltre i 100mila abitanti sono tre le città della nostra regione, cioè Napoli (incidenza 4,4%), Salerno (3,7%) e Giugliano in Campania (1,5% pari a 1901 iscritti).

Se anziché considerare il rapporto tra popolazione residente in Irpinia e iscritti all’Aire ci si sofferma sul solo dato dei residenti all’estero, sono altri i comuni a scalare le classifiche. Nei primi 25 campani per numero di emigranti infatti risultano: all’ottavo posto Sant’Angelo dei Lombardi con i suoi 3469 iscritti Aire; al decimo Montella (3371), rispettivamente al 13esimo e al 14esimo Lioni e Nusco (3070 e 2894); al 20esimo, 21esimo e 22esimo posto infine Montoro, Ariano Irpino e Volturara con 2629, 2618 e 2560. Tra i paesi citati quelli con l’incidenza più alta sono Sant’Angelo (81%) e il comune della Valle del Dragone (77,8%).

Per loro e in generale per i campani residenti all’estero, sarà presentata a breve una legge ad hoc in Consiglio regionale. L’annuncio è arrivato dalla presidente D’Amelio che presiede anche la Consulta regionale per l’emigrazione: “L’obiettivo della proposta di legge, che chiedo ai colleghi di sottoscrivere – ha chiarito – è quello di attivare interventi concreti e mirati allo scopo di sviluppare una più forte rete di relazioni e di scambi sociali, culturali, economici, turistici tra le diverse comunità all’estero e la Campania. I campani emigrati non sono più soltanto soggetti deboli, da assistere e da proteggere, come molto spesso viene ancora percepito. Al contrario essi rappresentano una risorsa socio-economica e culturale da valorizzare. A partire dall’istituzione della Giornata regionale dell’Emigrante”. Un’iniziativa legislativa coerente, ha sottolineato il consigliere Iannace, con quanto previsto all’articolo 1 dello Statuto regionale che definisce “di fondamentale importanza i rapporti con i campani all’estero”.