FpCgil, Flp e Fp Intesa decidono di non approvare il Protocollo di Sicurezza per l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Avellino proposto dall’attuale direttore ad interim. Una decisione motivata dai tre Segretari Generali Licia Morsa (FpCgil), Mario Chiarello (Flp) e Michele Cavaliere (Fp Intesa) tramite una nota congiunta.
“La pregiudiziale sulle problematiche legate alla nuova, inadeguata, sede di Via Due Principati – si legge – non ha consentito di poter sottoscrivere un protocollo che garantisca la sicurezza dei lavoratori e dell’utenza, tenuto anche conto che prevede un’integrazione del personale in presenza (in palese difformità con le ultime disposizioni emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri). Va detto che il trasferimento nella nuova sede è avvenuto durante il primo periodo di lockdown in tutta segretezza, senza condivisione alcuna con i rappresentanti del personale e le organizzazioni sindacali territoriali”.
Ma quali sono le criticità riscontrate? “Nella nuova sede – continua la nota – non c’è posto per l’intero organico, anche se ultimamente ridotto dai molti pensionamenti. Non c’è una benchè minima garanzia della tutela alla riservatezza, tenuto conto del tipo di utenza che vi accede. Infine, non risultano garantite le minime norme in materia di sicurezza dei locali”.
“Di tale inadeguatezza sono state informate già da tempo l’Asl di Avellino e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco per le opportune verifiche di competenza. Ma ad oggi – continuano i tre Segretari – non è dato sapere quali sono state le risultanze dell’Azienda Sanitaria, mentre i Vigili del Fuoco non sono ancora intervenuti”.
Da qui la decisione, da parte di Fp Cgil, Flp e Fp Intesa, di avviare la procedura di conciliazione amministrativa presso la Prefettura di Avellino, a seguito della mancata consegna da parte dell’attuale dirigenza della documentazione richiesta in materia di acquisizione dei locali e gestione della gara e, soprattutto, di proclamare ufficialmente lo stato di agitazione.
“È giunto il momento – concludono le organizzazioni sindacali – di informare la cittadinanza provinciale sulle condizioni nelle quali lavorano i dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro, ente di primaria importanza sul territorio, il quale dovrebbe assicurare la tutela del lavoro nelle sue molteplici indicazioni. È davvero paradossale dover assistere al collasso e alla paralisi di un’istituzione così importante che, anziché controllare, va controllata”.