Kusturica allo Sponz, oggi la festa al Goleto

Dobranotch, Kusturica con la sua No Smoking Band, Vinicio Capossela. Insieme sul palco dello Sponz Fest per chiudere l’edizione in musica della manifestazione. Una manifestazione che termina oggi all’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi. Intanto sabato sera splendida cornice di pubblico nello stadio calitrano. Tre ore circa di concerto, alternanza sul palco oppure performance condivise. I Dobranotch vincono una sorta di caciocavallo d’oro, Capossela inizia all’incontrer partendo da Al Veglione. Il regista serbo fa saltare la gente. E sul finire si ritorna alle tradizioni di Calitri con il direttore artistico dello Sponz per l’arrivederci all’anno prossimo, almeno per la musica.

 

 

Domenica 27 agosto lo Sponz Fest giunge al suo ultimo giorno, il primo nel mondo all’incontre’r. Ed è così che si celebra il rovesciamento totale, che il mondo si ribalta definitivamente: il mondo di sotto, quello degli inferi, emerge e prende il suo posto nel mondo di sopra.

Si comincia a Calitri, dove nel tardo pomeriggio a Borgo Castello l’archeologo Giampiero Galasso terrà l’incontro “Mephite: l’“altra” dea”. E poi, sul far del tramonto, e ci si ritrova come falene abbagliate in altra rupe, racconta il direttore artistico Vinicio Capossela. In altro loco, loco antichissimo dove Virgilio pose le bocche dell’Ade: la Mefite. Luogo di culti antichissimi e di esalazioni a volte mortali.

Proprio qui, alla Mefite (Rocca San Felice – Villa Maina) prende forma uno spettacolo teatrale potente e imperdibile, che ha per tema il mondo infero “rivoluzionato” dai poeti e reso così visibile: Marco Martinelli e Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, saranno allo Sponz Fest con l’azione “Coro per Mefite”.

Utilizzando frammenti dell’ Eneide virgiliana e della Divina Commedia dantesca, Martinelli e Montanari, Al Castagneto della Mefite (località Felitto-Villamaina), canteranno insieme a un coro di cittadini di Calitri e di Ravenna il segreto della “discesa” agli Inferi, del coraggio necessario a stare davanti al male, alle “selve oscure” che tentano di divorarci.

Dopo, ci si dirige tutti alla splendida Abbazia del Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi per la Festa de Folli, una lunga serata di musica medioevale e travestimenti a cura di Giovannangelo De Gennaro.

Praticata nel tardo Medioevo, la Festa dei Folli trova la sua origine nei Saturnali, i dodici giorni di divario tra il calendario solare di 365 giorni e quello lunare di 354 giorni. Un periodo di vuoto dove l’umanità poteva essere soggetta ad ogni pericolo, dove il confine fra il mondo dei vivi e dei morti diveniva talmente labile da poter comunicare con i defunti. In epoca romana, i Saturnali celebravano la libertà e un mondo capovolto: gli schiavi diventavano padroni e i padroni obbedivano ai loro schiavi, mentre nel medioevo i monaci e il clero per l’occasione si liberavano dalla loro “pelle”, la loro funzione, per dedicarsi a tutti gli eccessi che normalmente gli erano interdetti.

Nell’abbazia lo stuolo di monaci ha introdotto un asino in chiesa, descrive Vinicio Capossela. Vi hanno messo in groppa coi paramenti vescovili un bambino e intanto vescovo e sindaco spazzano il pavimento mentre una teoria di suonatori, usciti come da un quadro di Bosch, sovvertono l’ordine delle cose aizzando la festa dei folli. È il gran rovesciamento finale. Gli ultimi saranno i primi, se i primi gli hanno lasciato qualche cosa!

A seguire , nel cortile antistante, Bache Bene Venies: brindisi finale e festa dell’Altro Medioevo con azione teatrale de Le Creature , con la regia di Ninni Vernola.

 

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