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La Lega apre a Calitri, sfida per le comunali

Apre il primo circolo della Lega in Alta Irpinia, a Calitri, e Michele Zabatta sabato pomeriggio sottolinea: “Ci troviamo in zone abbandonate, trascurate. Questa è una delle aree interne d’Italia più malmesse, la peggiore se escludiamo le isole. Abbiamo interpellato qualche mese fa il senatore Claudio Barbaro per fare qualcosa per questi territori, sempre più spopolati. Dobbiamo reagire“, avverte il responsabile della Difesa Identitaria del dipartimento Cultura Lega Campania.

La sede leghista calitrana quindi come punto di partenza per la sfida sull’intero territorio da parte dei salviniani, ma pure come primo passo verso le Amministrative del 2020. Si voterà a Calitri e le 500 preferenze collezionate dalla Lega alle Europee potrebbero avere un peso interessante nelle dinamiche comunali. Molte sono diretta conseguenza della leadership di Matteo Salvini, difficili da replicare in un contesto locale dove a incidere sono i singoli nomi e cognomi. Ma nell’assalto al municipio, ora guidato da Michele Di Maio, i leghisti calitrani credono.

Giuseppe D’Alessio, coordinatore della Lega Giovani in Irpinia, attacca: “Non mi aspettavo un sindaco simpatico nei nostri confronti, ma nemmeno uno che ospitasse Mimmo Lucano“. Il riferimento è allo Sponz Fest. “La nostra politica è fatta da gente come Michele Zabatta che fa politica vera nelle sezioni, la politica della gente perbene. Rappresenteremo gli eterni secondi e gli ultimi. Quelli che non sono mai andati a Nusco e nemmeno a Lioni. Alle prossime comunali, Michele – dice rivolto al giovane compagno di partito – avrai il compito di mandare a casa la vecchia politica di questo paese“.

A Calitri anche l’eurodeputato Valentino Grant. In sala pure l’ex candidato sindaco di Forza Italia Fausto Acocella e Pietro Russo, portavoce della nascente sezione locale, oltre al coordinatore provinciale dei salviniani, Sabino Morano. Ettore De Concilis, esponente del Movimento sovranista confluito nella Lega precisa: “Questo è il partito più antico e più moderno nell’offerta politica del Paese. Oggi parliamo ai tanti delusi del Movimento cinquestelle, il nostro consenso aumenta perché siamo il vero cambiamento per i territori in una logica di benessere diffuso. Siamo però anche l’unico partito rimasto dalla Prima Repubblica. In un tempo di politica tutta social, noi apriamo fisicamente le sedi“.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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