Una pietra d’inciampo, o meglio un sampietrino della memoria, per Gaetano Iannella, medaglia d’onore al valor militare conferita dal Presidente della Repubblica, venuto a mancare nel 2016 all’età di 96 anni. L’istituto superiore “Rinaldo d’Aquino” di Montella e Bagnoli Irpino celebra così la giornata della memoria, anche grazie l’impegno del professore Raffaele Ficetola, insegnante di storia e vicepreside.
Professore, lei si è fatto curatore di una mostra sulla Seconda Guerra mondiale ospitata nei locali dell’Itis di Bagnoli. Come è nata questa idea?
Già diversi anni fa, quando insegnavo a Pordenone, ho deciso di approfondire la conoscenza di alcune fasi della nostra storia: il fascismo, le foibe, la disfatta di Caporetto, l’eccidio di Cefalonia. Mi piace capire e far capire la storia ai miei studenti utilizzando un metodo deduttivo, che dal particolare e locale arriva alla conoscenza dell’universale.
I suoi alunni apprezzano questo metodo?
Direi di sì. I ragazzi imparano meglio partendo da ciò che a volte hanno sotto il naso senza rendersene conto. La storia serve, non è banale dirlo: capire gli avvenimenti del passato aiuta a capire il presente. Lo sa che tanti irpini sono stati infoibati? Ho trovato una lista di un centinaio di nomi, conservati nella mostra di cui lei parlava. C’erano anche irpini tra coloro che ricevettero la promessa di una casa in terra fiumana e che furono abbandonati sui treni, nei campi profughi. A me questo fa sempre pensare ai migranti di oggi, a quanti scappano per raggiungere varie parti dell’Europa. Lo spartito è sempre lo stesso, e come possiamo capire il dramma di chi lascia la propria famiglia e la propria patria senza conoscere la storia del nostro popolo.
Una riflessione utile soprattutto se consideriamo che oggi assistiamo a rigurgiti xenofobi.
Sì, anche oggi la politica si esprime con toni da regime, populisti. Si gioca sull’ignoranza che fa vedere l’altro come usurpatore. Anche oggi c’è un nemico da combattere che viene agitato. Però, senza entrare nel merito di giudizi politici perché io sono semplicemente un insegnante, quando mi guardo indietro cerco e trovo tanti perché senza risposta, alla base della diffidenza di oggi. Per questo motivo anche quest’anno con una ventina di alunni sarò a Trieste nella giornata del ricordo, il 10 febbraio. Saremo ospiti della Lega Dalmata-Giuliana che tutti gli anni ci invita. Abbiamo visitato con gli studenti irpini il magazzino 18, abbiamo visto i luoghi nei quali si è consumato il dramma delle popolazioni. Lo abbiamo contestualizzato. Questo aiuta a comprendere, le foibe furono una vergogna tutta italiana.
E su Bagnoli in questi anni cosa ha scoperto?
Quando sono arrivato a Bagnoli, ho sentito i miei ragazzi parlare di Giudecca scoprendo che qui c’era un quartiere ebraico. Ho avviato ricerche recuperando tutte le fonti documentali fino al 1500 e al papato di Paolo IV Carafa, poi le tracce diventano solo orali. Ho imparato che alcuni cognomi tuttora in uso sono di origine ebrea, come Celetti e Nicastro. Col tempo gli ebrei arrivati alla Giudecca, perché confinati nei ghetti su ordine del Papa, si sono italianizzati grazie ai matrimoni misti. Questo è testimoniato dal fatto che dopo l’8 settembre 1943 i militari andarono sul Comune in cerca di documenti delle nozze miste. Oggi il quartiere è rimasto solo come simbolo, non è più abitato; c’era un ristorante fino a qualche tempo fa che mescolava le due tradizioni gastronomiche. Mentre nei paesi limitrofi persiste la discutibile abitudine a etichettare i bagnolesi come ebrei, con un’accezione offensiva.
Per la Giornata della memoria del 27 gennaio come rifletteranno i suoi alunni?
Sappiamo tutti che a Montella c’è stato un grande, il questore Giovanni Palatucci. Ma qualche anno fa scoprimmo pure c’è stato un piccolo eroe, un eroe semplice di soli venti anni, Gaetano Iannella, che fu arrestato in Albania in conseguenza dell’8 settembre e venne deportato ad Auschwitz. Non capiva cosa stava accadendo, si ritrovò a combattere quando fino al giorno prima aveva vissuto in un contesto agricolo. Ma riusci a fuggire dal campo di concentramento. Alle vittime della Shoah e a Iannella, scomparso nel 2016, dedicheremo il 27 mattina alle ore 10 a Montella, davanti alla sua abitazione, un sampietrino della memoria.