‘La Solofrana è una fognatura, impossibile ragionare di contratto di fiume’

Un grido dall’allarme lanciato nel corso della Festa dell’Unità organizzata dai circoli PD dell’Alta Valle dell’Irno e del Sabato, che si accompagna a un’interrogazione presentata nei giorni scorsi dal deputato Angelo D’Agostino. A San Michele di Serino si sono ritrovati tecnici regionali, consulenti dei Gal, docenti, mondo della politica e delle associazioni per discutere delle vertenze ambientali della nostra provincia e in particolare dell’area. Inquinamento delle acque e riforma del servizio idrico, contratti di fiume e rifiuti: questi i temi. Anche in questa parte di Irpinia, come già accaduto nell’Alto Ofanto, nell’area del Partenio e nel Calore, si discute di Contratto di Fiume. Un strumento “volontario” – hanno ripetuto più volte i presenti – di tutela e valorizzazione dei corsi fluviali che qui prendono il nome di Sabato e Solofrana. Fiumi noti anche, se non soprattutto, per l’inquinamento che li caratterizza. Ma il contratto di fiume è uno strumento che può produrre risultati (a medio lungo-termine) solo insieme ad un’azione decisa di bonifica. E nel frattempo? Sul torrente Solofrana, ma in generale sull’area che è attraversata da una enorme area industriale, servirebbero milioni di euro e una organizzazione (vedi depurazione) completamente stravolta.

“La Solofrana è una fognatura su cui non è possibile ragionare di contratto di fiume – ha evidenziato Sabato Schiavo della Pro Loco di Montoro – Nel nostro comune a causa del tetracloroetilene non beviamo più l’acqua”. Inquinati falde e pozzi. “Ma qualcuno avrà pur inquinato”, ha concluso. Un concetto ripreso anche da Domenico Sportiello, referente in Regione Campania per  contratti di fiume. “Dobbiamo trovare un equilibrio tra diritto alla salute e tutela del lavoro e delle attività produttive che reggono l’economia del territorio”, ha commentato il deputato Pd Luigi Famiglietti.

 

LA STORIA RECENTE

Nel gennaio del 2014 dopo controlli Arpac vengono rilevati tassi di tetracloroetilene in una fontana pubblica di Solofra. Si tratta di un liquido utilizzato nelle lavanderie a secco, solvente per lo sgrassaggio dei metalli, nell’industria chimica e farmaceutica e nell’uso domestico.

Arriva subito l’ordinanza sindacale di divieto di utilizzo dell’acqua ai fini potabili per tutto il territorio comunale. Quindi la chiusura di tutte le fontane pubbliche per giorni. Ma restano ancora sotto sequestro i pozzi Consolazione e Sant’Eustachio. Scenario simile a Montoro. Inoltre a Solofra chiusura dei pozzi industriali che estraevano dalla stessa falda contaminata. La conseguenza di questa situazione è stato lo sfruttamento delle sorgenti a monte per uso industriale. Legambiente ha chiesto la separazione delle reti idriche ad uso civile e industriale, con l’introduzione di strutture Asi che possano controllare l’aumento della falda contaminata.

da montorosuperiore.com

L’INTERROGAZIONE, SOTTO ESAME GLI SVERSAMENTI

Il deputato Angelo D’Agostino, componente della Commissione Ambiente della Camera, giovedì 17 settembre 2015 ha portato a Roma il caso dell’inquinamento del torrente Solofrana con un’interpellanza in commissione al Ministro Gianluca Galletti.

“Il 21 luglio ultimo scorso è stato rilevato uno sversamento industriale abusivo di una materia di colore nero, maleodorante, che ha raggiunto in poco tempo il territorio montorese – ha scritto l’esponente di Scelta Civica -. Lo stesso fenomeno si è verificato dopo appena tre giorni, il 24 luglio scorso. A più riprese il Sindaco di Montoro si è detto preoccupato per l’inquinamento del torrente e soprattutto per le ricadute sulla salute dei cittadini. Dalle ultime analisi dell’Arpac, infatti, sulle acque del torrente si è accertata la presenza di cromo e alluminio oltre le soglie. Già nel mese di marzo del 2015 Arpac rilevava sui suoli montoresi interessati da una esondazione del torrente, la presenza di cromo totale, berillio, benzo(a)pirene. Sostanze pericolose e cancerogene”.

 

 

 

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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