Se ne è andato troppo presto Giandonato Giordano, consigliere provinciale, ex sindaco di Guardia Lombardi. Scrittore, giornalista e tanto altro. E nel giorno più triste è su questo altro che vogliamo soffermarci. Sì, perché è raro trovare unanimità nel ricordo, nei messaggi di cordoglio. Competenza e gentilezza, capacità e lucidità intellettuale. Parole e concetti simili vengono espressi dal mondo della politica, attività che lui ha amato ma tenendosi sempre a distanza… distanza che invece tendeva a colmare se parliamo del rapporto tra governanti ed elettori.
Giandonato Giordano, e torniamo su altro, era un uomo di cultura nel senso più ampio e nobile del termine. Di quella cultura che gli permetteva di leggere i fenomeni con attenzione, quelli del Sud magari, senza assoluzioni per le classi dirigenti e senza scadere nel vittimismo. Di quella cultura che mai lo portava a intervenire nel dibattito con un punto di vista precostituito e senza sfumature. La forza di un politico di cultura sta proprio qui: nel coraggio di interrogarsi continuamente, di proporre soluzioni mai urlate, rifiutando la propaganda a tutti i livelli, la banalità del male e anche quella del bene.
Dire “ci vorrebbero più politici di cultura in provincia” non è certo un atto di accusa verso i rappresentanti di questi tempi, forse sarebbe ingiusto e poco delicato sostenerlo. Ma se l’esistenza di Giandonato può diventare una lezione, beh allora l’auspicio è che le future classi dirigenti coltivino i dubbi e analizzino punti di forza e di debolezza in questa terra con il suo garbo, il suo occhio, il suo approccio alle cose. Senza gridare, senza schierarsi ciecamente per una facile e attraente tesi dal percorso impossibile. Ma riflettendo, come fa un uomo di cultura.