Quello che sta accadendo ad Andretta è la dimostrazione di come il caos continui a regnare sovrano. E’ il caos dell’eolico, nonostante la moratoria decretata in Regione. Accade che di sabato mattina i camion di una società si dirigano verso la montagna – che magari una volta era incantata e ora proprio no – superando l’ordinanza del Comune. “Non si passa”, il diktat dell’ente. Ma i camion passano lo stesso. Uno viene fermato, secondo il racconto del sindaco. 41 euro di multa, dice un consigliere comunale. E gli altri su verso il belvedere a scaricare materiale per la costruzione del parco di mini-eolico.
Andretta protesta, lo fa il sindaco e i cittadini che nel pomeriggio si radunano nella sala comunale. Senza i toni della battaglia però, i giorni del Formicoso contro la discarica sono lontani. L’argomento eolico è spinoso e controverso ma i rifiuti puzzano e le pale no. Ti dirigi sul monte Airola ma non c’è il presidio, non si vedono blocchi. Tra curve e strade strettissime ecco i cartelli. “Lavori in corso”.
La battaglia per adesso è tutta burocratica, c’è poco di romantico e tante tante carte, leggi, leggine e fini strategie. Ma il fermento c’è ad Andretta, come la voglia di dire “basta”. Vedremo martedì. La storia del futuro eolico sul belvedere dell’Airola viene raccontata in aula dal sindaco Giuseppe Guglielmo. Che alla fine percorrerà due strade per fermare scempio e “arroganza delle ditte“. La lettera al Prefetto e la lettera alla Regione Campania.
Dal primo vuole sapere che diavolo può fare un amministratore se gli autisti a cavallo di potenti mezzi forzano un’ordinanza. Mica il sindaco può stendersi a terra a impedire il passaggio? Dalla Regione vuole conoscere l’efficacia, o l’inefficacia, di questa benedetta moratoria che doveva temporaneamente impedire la costruzione di nuovi insediamenti eolici; per permettere alla Giunta di individuare aree idonee, aree non idonee, paesaggi da preservare, siti da conservare, zone da non sfruttare. Tutto tra Irpinia e Sannio. La moratoria doveva impedire il nuovo eolico ma non si riesce a capire cosa si intenda per nuove o vecchie autorizzazioni. E poi quelle a metà, le richieste presentate ben prima della moratoria o un minuto prima. E gli incentivi ed eventuali deroghe. Il caos, appunto. “Non riusciamo a capire nemmeno noi – spiega il primo cittadino – e allora chiederemo alla Regione un parere sull’interpretazione della norma“. Insomma, chiedere a chi ha fatto la norma di spiegarsi un po’ meglio. Tutto qui? Beh sì, è fondamentale.
Intanto si ripercorre lo strano caso dell’eolico sul monte. “Invitammo le ditte a soprassedere e a venire in Comune a discutere. Avevamo solo chiesto di spostarsi dove già ci sono aree destinate ai progetti sulle rinnovabili. Ad agosto in consiglio comunale decidemmo di preservare la località interessata. Pensiamo che la delibera sia valida ed efficace perché non impugnata. Nel deliberato sono state menzionate anche normative, l’atto è pubblico e pubblicato e nessuno ha impugnato – ripete -. Siamo in situazioni di procedura semplificata, una volta presentato il progetto chi lo presenta si assume le responsabilità. La moratoria? E’ stata tradotta in una legge pubblicata sul Burc. La legge parla dell’eolico e indica una serie di iniziative che la Regione Campania deve fare, su cui la Giunta deve lavorare“.
Quelle famose aree da preservare, per intenderci. “Ora il nostro progetto sul monte Airola va nella direzione del turismo e della natura, volevamo e vogliamo farci un percorso religioso“. Ed è chiaro che con le pale stop al turismo, freno alla natura e alla religione. Ci sarebbe da discutere sull’utilizzo improprio della parola turismo, vizio atavico di molti sindaci, ma questa è un’altra storia.
“Il 20 aprile – racconta Guglielmo – è arrivata comunicazione di inizio lavoro. Di fronte a questa, ieri ci siamo attivati con un’ordinanza. Stamattina eravamo tranquilli. Pensavamo che i camion sarebbero arrivati martedì. Ma sabato abbiamo visto i mezzi con inerti, e incuranti dell’ordinanza gli autisti hanno guidato lungo la strada. Hanno scaricato e se ne sono andati. Uno di questi camion è stato fermato dai carabinieri ma gli altri hanno scaricato. Ho chiamato in Prefettura e ho chiesto lumi. Martedì discuteranno della questione. Un sindaco fa ordinanze, ma se non vengono rispettate con arbitrarietà e arroganza cosa possiamo fare? Non mi sento protetto. Ci batteremo per il monte“.
In sala la solidarietà del comitato di Calitri, con Angelo Caruso. Maggioranza e opposizione che sembrano unite. Andretta contro le pale e inizia una nuova battaglia tra carte, carteggi, permessi. E però sembra che gli andrettesi, tra maggioranza e opposizione o fuori dal Comune, siano abbastanza incazzati. Le pale in testa, Andretta calling.