La parola d’ordine per affrontare al meglio la fase 2 ad Ariano Irpino è collaborazione. “Lavorare insieme Asl e cittadinanza”, dice la manager dell’azienda sanitaria Maria Morgante nel videomessaggio inviato alla stampa nella serata di ieri. Sul Tricolle alle 24 di mercoledì 22 aprile scade l’ordinanza di zona rossa, per effetto di una proroga di sole 48 ore decisa dalla Regione Campania allo scopo di completare la distribuzione delle mascherine alla popolazione.
La scelta è maturata sulla base dei numeri forniti dal servizio epidemiologico dell’Asl alla task force regionale. Numeri che nelle ultime due settimane hanno registrato un consolidamento verso il basso dell’andamento dell’infezione. In particolare, ad Ariano Irpino a partire dal 6 marzo 2020 sono stati effettuati 879 tamponi di cui solo 60 su richiesta dei medici di medicina generale, gli altri disposti dal servizio epidemiologico. Di questi, come è noto, 141 sono risultati positivi. Attualmente, i guariti in città sono 22 mentre su altri 85 soggetti saranno effettuati nei prossimi giorni i due tamponi di verifica nelle 48 ore utili a dichiarare la guarigione.
“La decrescita dei casi – riferisce Morgante – è iniziata dal 6 aprile. Nell’ultima settimana ad esempio su 268 tamponi analizzati, solo 6 sono risultati positivi e riguardano tutti il centro Minerva. In totale l’indagine epidemiologica ha riguardato 505 soggetti. E nel frattempo abbiamo avviato lo screening con test rapidi sul personale dell’ospedale e delle Rsa. Nella sola Ariano ne abbiamo effettuati 972. Di questi 263 riguardano il settore socio-assistenziale (circa il 50% di quelli raccolti sull’intero territorio provinciale) e stiamo già nella seconda fase di somministrazione”.
LA RICHIESTA DELL’ORDINE DEI MEDICI DELLA PROVINCIA DI AVELLINO
Il presidente dell’Ordine dei Medici Francesco Sellitto scrive alla direzione generale dell’Asl e alla Regione Campania cinque proposte per proseguire nella gestione dell’emergenza. La richiesta è:
- Conferenze stampa tre volte la settimana possibilmente di concerto con la AORN “San G. Moscati” che già le effettua, così da dare un’informativa esaustiva degli ospedali e del territorio. Riesce davvero difficile comprendere come mai, nemmeno in questo tragico
periodo, l’integrazione ospedale/territorio sia impossibile da realizzare. - La ASL AV senza aver avviato uno screening per COVID-19, né mirato e né di massa sui cittadini, ma solo on demand ai dipendenti come pensa di affrontare la cosiddetta fase due. Si propone, pertanto, di avviare al più presto uno screening di massa con tampone o test sierologici iniziando soprattutto dalle zone rosse e dal personale sanitario, inclusi i medici di medicina di base, finora del tutto ignorati. Siamo disponibili a un’assoluta collaborazione.
- Capillare valutazione delle provviste di DPI per tutti i suoi dipendenti e convenzionati, ospedalieri e non.
- Coinvolgimento nelle decisioni, per una fattiva collaborazione, dei Medici di Medicina Generale.
- Attivazione di un sistema di presa in carico del paziente sospetto o accertato da Covid-19 al suo domicilio, fondato su una squadra di specialisti che si impegni, coordinandosi col medico di famiglia, in modo multidisciplinare per avviare una terapia precoce che in molti casi modifica in modo positivo l’outcome della malattia.