Dare la vita per un’altra persona, nello specifico per tutelare la madre. Antonella Russo è morta così, vittima innocente di un uomo violento. Uccisa in un agguato con sei colpi di pistola dall’ex compagno della madre Lucia, che Antonella aveva denunciato.
Antonella era una studentessa universitaria di Solofra iscritta all’Università di Salerno. Oggi, dopo ben 8 anni, il conferimento della laurea nell’aula Nicola Cilento alla presenza della vice presidente del Senato Valeria Fedeli, della senatrice Angelica Saggese, dell’onorevole Mara Carfagna, della consigliera di Parità irpina Domenica Lomazzo e della presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio.
“La colpa di Antonella è stata amare sua madre. Non l’ho conosciuta, ma l’ho ammirata. L’uomo che l’ha uccisa era uno stalker” – ha dichiarato Carfagna, promotrice da ministro della legge sullo Stalking approvata nel 2009, che ha aggiunto: “Tanto ancora va fatto”. Concetto ripreso da Angelica Saggese: “Mi aspetto che il Parlamento più rosa di sempre incida di più soprattutto sulle politiche di welfare che aiutano le donne che denunciano o vogliono denunciare”.
“Era un periodo in cui con le associazioni di donne stavamo portando a compimento la legge sulla doppia preferenza di genere che significava avere un occhio di genere sulle politiche, e la notizia ci stordi’ – ha invece ricordato Rosetta D’Amelio – La storia di Antonella è quella di tre donne forti: Lucia (la madre), Antonella e Milena (la sorella)”.
“Se non conosciamo le ragioni strutturali della violenza sulle donne, non siamo in grado di contrastarla – ha chiarito Valeria Fedeli – Questo è argomento su cui non possono esistere colori politici”.
Poi la cerimonia solenne di consegna della pergamena di laurea in Lingue e culture occidentali per mano del rettore Aurelio Tommasetti. “Bisogna ringraziarlo – ha concluso la vicepresidente Fedeli – è rettore da poco ma ha realizzato un sogno lungo 8 anni”.
Commossa la madre di Antonella, Lucia De Stefano: poche parole per dire grazie a nome di sua figlia.