Cosa si può dire dopo la presentazione delle liste in Alta Irpinia? Non molto, ma qualcosina da evidenziare c’è. Da Bagnoli Irpino arriva la sorpresa più bella. Due donne candidate per la carica di sindaca. Uno scontro totalmente al femminile: a memoria non era mai successo negli ultimi quinquenni. Marilena Vivolo e Teresa Di Capua. Amministratrice navigata ma giovane la prima, anche vicesindaco con l’ormai ex sindaco Filippo Nigro prima della rottura con quest’ultimo. Recordwoman di preferenze alle amministrative e candidata alle regionali del 2015 col centrodestra. Avvocatessa 35enne la Di Capua, sostenuta dal centrosinistra nella contesa bagnolese. E’ lei che fondamentalmente ha tolto dalla campagna elettorale Filippo Nigro, che evidentemente anche secondo pareri “dall’alto” non ha gestito al massimo il caso più spinoso, quello delle seggiovie. “Ho sempre seguito la cosa dal punto di vista tecnico, devo dire che se il sindaco mi avesse ascoltato la vicenda si sarebbe risolta prima”, disse Giuseppe De Mita a fine febbraio. Un avvertimento? Largo alla campagna elettorale adesso, ma intanto con una comunità divisa e spaccata anche su altri fronti (vedi i migranti) chi meglio di una donna o di un’altra donna sarà potenzialmente in grado di portare serenità tra Bagnoli e il Laceno?
“Vorrei fare i complimenti, da ex sindaco donna a futuro sindaco donna, a entrambe le candidate per il coraggio della scelta e per la determinazione. Oggi forse il paese ha bisogno della determinazione e della tenacia delle donne. A noi appartiene un atteggiamento più moderato e ponderato, una maggiore capacità di conoscere/ascoltare/capire e non solo parlare, parlare, parlare. È il momento di smorzare i toni e i personalismi, di ricordare che c’è un interesse comune e superiore da perseguire e tutelare: i giovani, il territorio… il paese“, scrive Lucia Scotto su PalazzoTenta.
Caso abbastanza particolare è quello di Aquilonia, dove sono quattro gli aspiranti al Municipio con relative e agguerrite liste. Poco più di mille votanti per un totale di 38 candidati. Eccessive? Poche storie, una partecipazione di questo tipo significa comunità viva! A eccezione di Cairano (comprensibile con 309 votanti) nessun esito già scontato. Teora e Torella sono casi lontani per fortuna.
La politica dei partiti se n’è andata, era evidente prima ed è evidente adesso. Le spaccature del Pd a Sant’Angelo dei Lombardi e Caposele hanno caratterizzato la fase di costruzione delle liste. Ora, al netto di eventuali nuove polemiche che però sarebbero roba da via Tagliamento ad Avellino, pensiamo che le vicende del Pd saranno abbastanza lontane dalla campagna elettorale vera nei due centri. Un altro dato interessante è l’impegno di Ciriaco De Mita, o meglio il suo disimpegno. Il leader di Nusco, poi magari questo mese ci smentirà, è sembrato abbastanza defilato rispetto alle strategie di formazione delle liste. A Sant’Angelo non sembra ci siano nomi direttamente riconducibili al mondo centrista. Non parrebbe nemmeno a Caposele e a Conza. La prossima assemblea del Progetto Pilota non sarà caratterizzata da scossoni però. Potrebbe al limite entrarci qualche sindaco fuori dai partiti, chissà. L’auspicio è una voce che si faccia sentire più chiara da comunità rimaste all’ombra di Nusco in questi ultimi tempi.