Con la lettera di scuse ai fan l’organizzazione del Calitri Sponz Fest ha dimostrato umiltà, sensibilità e buon senso. Qualcuno poteva facilmente attaccare le autorità che hanno competenza su strade o sull’area concerto di sabato sera. Non è stato fatto per una questione di stile. E perché, probabilmente, anche lo Sponz ha le sue responsabilità. La principale è quella di non aver pressato gli enti preposti. Di non aver preteso i servizi dovuti. Un’occasione per migliorare dunque, per migliorarsi. Le critiche sono state ascoltate e sicuramente tutti ne faranno tesoro.
Nessuno può dimenticare sette giorni stupendi, verissimo. Al di là del valore artistico dell’evento, l’incontro tra culture e persone che non si conoscono – centinaia, migliaia – resta il principale motivo di soddisfazione sia per chi ha organizzato che per chi ha partecipato. Bravissimi tutti! Pagati o volontari, artisti e faticatori delle retrovie. Ad eccezione della serata di sabato, unico neo, abbiamo assistito a uno spettacolo e a uno sforzo commoventi.
Lo abbiamo ricordato più volte.
Ora che turisti son tornati nelle città possiamo concentrarci sulla nostra Alta Irpinia. Una terra che si trova all’anno zero su termini come turismo, accoglienza, servizi. Non riproporremo la lista dei disagi che hanno vissuto i fan venuti da fuori provincia. E non elencheremo ciò che manca ai nostri paesi per l’ennesima volta. A chiunque è nota la situazione economica di molti enti. Della Provincia, delle comunità montane…
Del resto nessuno può pensare di rivoluzionare il disastroso sistema stradale dell’Irpinia d’Oriente in un anno, quello che ci separa dalla prossima edizione del festival. E nessuno può pensare di costruire alberghi o bed and breakfast in pochi mesi sperando di sostenere l’investimento.
Ma l’Alta Irpinia deve imparare una volta per tutte è che il paesaggio e l’aria fresca non bastano. Che è bellissimo contemplare il verde, il cielo, la luna. Ma che, in attesa di strade o servizi, per condividere le emozioni con i visitatori c’è bisogno di stare accanto ai visitatori. Sforzandosi di offrire loro tutta la disponibilità, sforzandosi di dare ogni indicazione utile. Di fare il possibile perché il visitatore stia bene. Naturalmente sono i Comuni a dover sostenere lo sforzo maggiore, ma prima è necessario che credano in questa meravigliosa manifestazione. Che credano nello Sponz Fest più che in ogni altra vetrina. Perché lo Sponz è in grado di crescere nei numeri e nelle giornate. E’ in grado di diventare un laboratorio culturale e sociale per l’ancora inesistente e al momento disastrata Città Alta Irpinia.