Le due sorelline di Teora, e originarie del Marocco, sono ancora in Nord Africa. La vicenda si protrae dal dicembre scorso, quando il padre le porta con sé al di là del Mediterraneo. Stando alle denunce della sorella ventenne rimasta in Italia, Nouhaila, l’uomo avrebbe impedito loro di ritornare in Alta Irpinia.
Una storia strana. Nelle settimane scorse diplomazia al lavoro per tentare di risolvere un dramma familiare e un rompicapo burocratico che supera i confini. Si interessano anche gli onorevoli Generoso Maraia e Michele Gubitosa.
Ieri il padre, un 55enne, è tornato in Italia e all’aeroporto di Capodichino si è visto notificare un provvedimento di divieto di avvicinamento alla figlia ventenne. Quest’ultima aveva denunciato il genitore per maltrattamenti.
Dopo la comunicazione dei Carabinieri si pensava che le due bimbe fossero con lui. E invece no. Restano in Marocco, con la madre ma ancora in Marocco. “Avrebbero il passaporto ma non il visto. Serve l’assenso del padre“, spiega il consigliere comunale Pietro Sibilia che sta tentando una difficile mediazione istituzionale e familiare.
Sì perché a Teora vive anche Houssam, altro figlio maggiorenne, che aveva difeso il padre pubblicamente e respinto le accuse. Una quadro complesso. Una famiglia divisa in 2-3 parti ma con un dramma su tutti: due bambine che stavano frequentando la scuola in Italia, a Teora, bloccate da oltre due mesi nel paese d’origine. Probabilmente contro la loro volontà.