Poche parole, niente eccessi. Diversi negozi chiusi in centro per il lutto cittadino, bandiere a mezz’asta e la camera ardente nella sala consiliare sin dalla mattina. Poi un lungo applauso all’uscita della bara dalla Chiesa Madre. In modo composto Lioni ha tributato l’estremo saluto, venerdì pomeriggio, all’ex sindaco Angelo Colantuono. Amministratore nei giorni tremendi del terremoto e primo cittadino nella fase della ricostruzione, si era da tempo ritirato a vita privata senza mai smettere di studiare e compiere ricerche sulla storia del paese e dell’Irpinia. Le sue ultime uscite pubbliche, non a caso, lo avevano visto al fianco della Pro Loco, cicerone di interessanti visite guidate e nella sala consiliare del Comune per la presentazione del progetto “Lioni si racconta”.
In chiesa amministratori di oggi e del passato. Da Teora Stefano Farina, da Caposele l’ex sindaco Corona. C’erano gli amici di sempre e a loro ha fatto appello il sindaco Yuri Gioino nel suo discorso. “Continuate il suo lavoro di studio e divulgazione della nostra storia”, ha detto. Di “impegno nella cosa pubblica senza interessi” ha parlato invece don Tarcisio Gambalonga nella sua omelia. “Angelo è stato un uomo che ha fatto del bene a questa comunità. Come amministratore, ma pure nella conoscenza della storia, fondamentale a progettare qualsiasi scelta futura. E’ morto in solitudine, ma non da solo: aveva scelto la solitudine della sua campagna come stile di vita. E coglieva l’eternità non nella liturgia, ma nello spirito”, ha concluso.