L’Irpinia dell’acqua, la partita di Conza

Martedì 20 giugno ci sarà un summit molto importante sull’acqua. Il tavolo è quello dell’Autorità di distretto dell’Appennino meridionale. Un incontro urgente di tutti i gestori idrici per trovare soluzioni alla crisi idrica (Acquedotto Pugliese, Alto Calore, Abc Napoli). Una crisi che sta investendo questo pezzo di Sud e anche la provincia di Avellino, la provincia delle sorgenti.

La questione, per Avellino, riguarda la quantità di acqua in direzione Napoli e Bari. Troppa secondo alcuni (esponenti politici e a giudicare dal traffico social) ma è anche vero che gli sprechi, a volte, sono tutti nostrani. Le condotte che perdono, il fatto che la Regione non abbia ancora provveduto a stanziare fondi per ripararle, il ritornello di Alto Calore sul punto (sempre prima dell’estate), l’impianto di Cassano Irpino che va in tilt più volte all’anno. Cambiando versante, nei Comuni serviti da Acquedotto Pugliese c’è anche un problema di abuso di consumo in un territorio che di fatto non la paga (vedi Caposele). E altro, altro ancora, come i pozzi del Solofrano-Montorese, chiusi per un inquinamento tutto irpino: non di Napoli, non di Bari.

Martedì 20 giugno si tenterà dunque di trovare soluzioni: non definitive ma stabili. Acquedotto Pugliese ha un’esigenza in particolare: utilizzare il potabilizzatore di Conza, di sua proprietà. Mancano i permessi sulla grande opera da 50 milioni di euro, completata e inaugurata da 5 anni e mai partita. In mancanza di questi permessi (che in realtà riguardavano la salute delle acque irpine e non il potabilizzatore stesso) l’acqua dell’Ofanto e della diga non arriva in Puglia per le utenze domestiche. Si tratta di un impianto capace di filtrare fino a 1500 litri di acqua al secondo. Per Conza oltre 300mila euro all’anno di ristoro…

Ma con il potabilizzatore in funzione l’Irpinia avrebbe meno acqua a disposizione? In teoria molto è da vedere. Parliamo infatti di un complesso meccanismo di condotte, in cui tutto è collegato. E allora con il potabilizzatore in funzione, Alto Calore potrebbe lavorare meglio su Cassano (paese centrale sia per l’Irpinia che per la Puglia) e assicurare l’acqua alla provincia di Avellino senza clamorose chiusure di rubinetto. Condizionali d’obbligo.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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