La lezione del terremoto, la lezione di Giuseppe Zamberletti. A Teora il 23 novembre di 36 anni fa ha insegnato molto. “Non è un caso – sottolinea il sindaco Stefano Farina – se nel 2012 conferimmo la cittadinanza onoraria al padre della Protezione Civile italiana in occasione dell’anniversario del terremoto. Fu un passaggio carico di emozione per la nostra comunità”.
Un paese che si arrampica su per le colline, quasi interamente distrutto da quella terribile scossa. Circa 160 i morti su una popolazione che all’epoca contava 3mila abitanti: numeri che fecero di Teora uno dei comuni maggiormente violentati dal sisma. Oggi il centro storico è stato ricostruito cercando di preservare dove possibile la memoria del tempo, conservando il corso quale vera spina dorsale dell’abitato.
Circa 200 i prefabbricati, dislocati in varie aree, reduci del post terremoto: solo in rari casi ospitano gente del posto, gli altri da qualche anno vengono affittati a turisti. Perlopiù forestieri provenienti dal napoletano, che contribuiscono in estate o nei periodi di festa a ripopolare il paese: guadagnano i privati e anche il Comune. A Borgo Monaco, quartiere ai piedi del paese, invece, i prefabbricati stanno lasciando posto a un insediamento per le attività produttive. I lavori sono tuttora in corso e stanno per volgere al termine: in cinque moderne strutture in legno e vetro saranno ospitati imprenditori e artigiani. Struttura altrettanto moderna è quella della Pinacoteca provinciale che ospita, anche attualmente, mostre di arte contemporanea. Ricostruite ex novo le scuole che fanno capo all’istituto comprensivo “Iannaccone” di Lioni.
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Il terremoto ha insegnato qui che la prevenzione è fondamentale. “Siamo stati uno dei primi Comuni del cratere a dotarsi del Piano di Protezione civile – spiega l’architetto Nicola Guarino, responsabile unico del procedimento – Lo scorso anno, grazie a un finanziamento di 15mila euro, abbiamo provveduto ad aggiornarlo”. Prevede quattro aree di attesa, cioè di concentramento provvisorio della popolazione (SS7, via Esempio Restaino, via Ferrara, via Airola); tre aree di ricovero (via Masini, via Calvario, area CTR) e una grande area di ammassamento soccorsi coincidente con lo Stadio Comunale.
Ma sulla homepage del sito istituzionale del Comune nel Piano non c’è traccia, per consultarlo bisogna andarne alla ricerca nell’albo pretorio. Non proprio un’operazione rapida. Guarino intanto, che è anche il responsabile della locale Misericordia, rassicura: “Speriamo non ci sia mai necessità di esercitare le mie cariche per calamità o terremoti. Ad ogni modo come Comune e Misericordia siamo inseriti nel circuito nazionale e ciclicamente prendiamo parte a esercitazioni”.