C’è tanta Alta Irpinia nell’ultimo video e nell’ultimo singolo dell’album “Canzoni della Cupa” di Vinicio Capossela. Ancora una volta il maestro prende ispirazione dalle origini per fare musica. Il brano si chiama “Il treno” e in esso sono disseminate più tracce della terra irpina.
Le immagini della Calitri ricostruita e di quella abbandonata, i fotogrammi dalla stazione di Conza-Andretta-Cairano, le pale eoliche in un cielo e un mare fatti di grano. Il rito della partenza e dell’arrivo: la prima con valigia, la seconda con la macchina fotografica. L’atmosfera e le sonorità che riportano la mente al cinema Western di Sergio Leone e alle colonne sonore di Morricone. La malinconia di una nenia funebre in cui a morire sono i luoghi e non gli abitanti, ma che nell’ultima parte della canzone trova inaspettata vitalità in note e giri di chitarre dal sapore latino.
“Il treno” è l’Avellino-Rocchetta Sant’Antonio. La ferrovia dell’Ofantina voluta da Francesco De Sanctis e rivoluta fortemente da Vinicio Capossela. Che se ne è innamorato al punto da sognarla più e volte, da dedicarle un’intera edizione dello Sponz Fest nel 2014, da farne palcoscenico dei suoi concerti, da sposarla nei suoi scritti e nella sua musica. “Il treno” è crudele alfiere della modernità quando porta via dalle comunità gli emigranti lasciando solo “finestre mute” e luoghi svuotati. Il paese se n’è andato una mattina senza neanche una cartolina. Ma risarcisce quei paesi quando riaccompagna in essi i figli distanti accolti con i sorrisi e i saluti delle feste.
Quello che sono me lo porto addosso, canta Vinicio. Lo dicevamo all’inizio: il maestro prende ancora una volta ispirazione dalle origini per fare musica. Forse dovremmo dire che ancora una volta la musica di Vinicio fa da musa ispiratrice alla terra irpina. Sulle sue note, attorno al culto del messia Capossela, da qualche anno l’Alta Irpinia ha scoperto di avere il potere della fascinazione. Una donna timida e schiva che al cospetto di uno sguardo innamorato svela tutta la sua femminilità.
Non a caso il video è stato girato da Chico De Luigi e Dario Cioni nel corso dell’ultimo Sponz Fest 2016, in occasione della riapertura della ferrovia decisa dal ministero dei Beni culturali e da Fondazione Ferrovie dello Stato. A quei quattro giorni dello scorso anno, seguiranno altre corse a scopo turistico lungo i binari della Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, dalla Puglia fino a Lioni. Proprio dove si era fermato anche il cammino ferroviario di Capossela nell’edizione “Mi sono sognato il treno”.
foto copertina: Sponz Fest