Lutto a Sant’Angelo dei Lombardi e nell’amministrazione penitenziaria. All’ospedale Criscuoli è morto il direttore della casa di reclusione altirpina, Massimiliano Forgione. Lo ha colto un malore, aveva solo 49 anni.
Con lui il carcere di Sant’Angelo diventa famoso in tutta italia per le buone prassi, per il clima di collaborazione tra ristretti e agenti che il direttore era riuscito a creare da subito. Una struttura modello soprattutto per le possibilità offerte ai detenuti di lavorare all’interno delle mura. Non si contano i progetti messi in pratica durante la sua direzione.
A Sant’Angelo si produceva vino, miele, sono nate una tipografia e un’officina. L’ultima iniziativa pubblica è stata l’intitolazione della casa di reclusione di contrada Selvatico a Gennaro Bartolo, Lorenzo Famiglietti e Remo Forgetta: i tre agenti che la sera del 23 novembre 1980 rimasero vittime delle macerie.
Prima di arrivare in provincia di Avellino, Forgione era stato vicedirettore a Spoleto, Modena e Reggio Emilia: carceri con boss al 41 bis come Pippo Calò. Dirige anche le strutture di Aosta, Fossano e Castelfranco Emilia. Era originario di Benevento ma sposato a Sant’Angelo. Lascia la moglie e due figli. Sabato mattina i funerali presso la Cattedrale di Sant’Angelo dei Lombardi.
Alla famiglia vanno le condoglianze della nostra redazione.