Lo sciopero del “Mancini” va avanti. Per domani gli studenti stanno organizzando un sit-in in via Morelli e Silvati per bloccare l’accesso al campus scolastico. Qui alle 13.30 dovrebbero riprendere le lezioni per gli oltre 1200 studenti del “Mancini” in base al piano definito da Provveditorato e Provincia. Ma il condizionale è d’obbligo. Oggi assemblea nella palestra del “Mancini”, c’è anche un manifesto in cui si critica il piano del Provveditorato. Nel mirino i turni pomeridiani. Una protesta che potrebbe continuare anche nei prossimi giorni.
Giordano: “Serve tavolo in Prefettura”
“Dal 3 novembre il Liceo Mancini è chiuso senza che la Provincia prospetti alcuna soluzione a lungo termine per collocare i circa 1200 studenti”. Così io deputato Giancarlo Giordano si è nuovamente espresso sulla vicenda del Liceo scientifico di Avellino. Le proteste dei giorni scorsi che hanno preso di mira soprattutto la Provincia, non sono servite a cambiare le cose. Da domani si torna a scuola, ma in più scuole. I ragazzi del Mancini saranno infatti dislocati nelle aule del Liceo Virgilio Marone, dell’Itis Dorso, dell’istituto alberghiero Rossi-Doria e del geometra D’Agostino. E frequenteranno le lezioni di pomeriggio. Soluzione temporanea, a detta della Provincia, ma che ha causato il malcontento di ragazzi, genitori e professori.
Gli studenti dei paesi limitrofi avrebbero problemi di orari con i mezzi di trasporto e tornerebbero a casa in serata. Ed è soprattutto questo punto che Giordano ha sottolineato: “La disposizione dei turni pomeridiani risulta gravemente lesiva dell’esercizio del diritto allo studio, non essendo il sistema pubblico dei trasporti tarato su questa fascia oraria, e rendendo impraticabile l’esecuzione di attività didattiche aggiuntive obbligatorie”. Oltre a compromettere l’intero anno scolastico, spiega ancora l’esponente di Sinistra Italiana, l’offerta formativa che fa del Mancini un istituto di un certo prestigio, viene a dequalificarsi: “la mancanza di una sede adeguata non può non incidere negativamente sul prestigio di un istituto che nel tempo ha saputo conquistarsi una fama nazionale, che si riflette anche sulla nostra provincia, e la cui tutela e la valorizzazione sono quindi nell’interesse di tutti, cittadini e istituzioni”.
Una situazione che preoccupa e non si può accettare, non solo secondo Giordano. Studenti, genitori, professori e la dirigente scolastica del Mancini, Nicolina Silvana Agnes, si sono battuti sin dall’inizio per non andare incontro a soluzioni di frammentazione delle classi e ai doppi turni. Ma anche per richiedere una struttura sicura. Giordano aggiunge a queste richieste una maggiore chiarezza “per far fronte con urgenza a questa situazione, richiediamo che sia convocato dal Prefetto di Avellino un Tavolo tecnico con gli enti preposti, con il coinvolgimento dei rappresentanti dei diversi livelli istituzionali irpini, parlamentari, consiglieri regionali e provinciali. Affinché sia fatta chiarezza su tutte le questioni ancora aperte del Liceo di Avellino e di tutti gli altri istituti scolastici interessati da simili problematiche e disagi”.