Marciando sotto la pioggia, il Mancini in corteo

Neanche la pioggia li ha fermati. Gli studenti del “Mancini” di Avellino sono scesi di nuovo in strada, questa volta insieme ai compagni degli altri istituti. Più di 2000 in corteo per chiedere una soluzione. Sugli striscioni si legge “No ai doppi turni”. Ma è secco anche il No alla divisione delle sezioni presso altre scuole. Le turnazioni dovevano cominciare proprio oggi presso la scuola media Solimena, ma anche l’edificio alle spalle del Mancini è stato sottoposto lo scorso sabato ai controlli di sicurezza. I risultati si avranno in settimana.

Tre ore di lezione per ogni classe, dando precedenza alle quinte in vista dell’esame di stato. Soluzione che sin da subito non ha incontrato il parere favorevole di ragazzi, genitori e professori. E della dirigente dell’Istituto di via De Conciliis, Nicolina Silvana Agnes, che aveva lanciato un appello agli altri istituti superiori. Appello al quale questa mattina hanno risposto, partecipando alla marcia di protesta, il Convitto, l’Itis Dorso, il Marone.

Sosta al Tribunale e cori. Per poi muoversi verso la Provincia. È ancora una volta al presidente Domenico Gambacorta che si rivolgono i manifestanti. Vogliono tornare a scuola, vogliono studiare e farlo in sicurezza. Anche i genitori sono contrari ai turni e al frazionamento degli studenti, per il timore che quella che ora viene descritta come una soluzione temporanea possa permanere nel tempo. E che il Mancini possa perdere la sua identità, dovendo rinunciare, in caso di doppi turni, all’organizzazione in orario mattutino e pomeridiano e a molte attività previste per alcuni degli indirizzi del liceo.

Amareggiato, un genitore ha dichiarato “purtroppo si continua a rimandare. Voglio essere fiducioso, anche se non credo il ricorso produrrà effetti. È una provincia ormai allo sbando, un algoritmo dello spopolamento fisico. Mentre dilaga una povertà culturale allarmante. Invece di organizzare una programmazione sull’edilizia scolastica, si pensava ad altro. E i ragazzi ne pagano le conseguenze”.

Nei giorni scorsi anche la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio e il deputato 5 stelle Carlo Sibilia avevano espresso la sua vicinanza a studenti e dirigente. Sibilia aveva posto l’interrogativo sul mancato utilizzo dei fondi stanziati per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Al momento, infatti, molte strutture non sono sicure. Intanto per le sorti del Mancini si attende la decisione del Riesame sul provvedimento di sequestro della struttura: è prevista per il 17 novembre.

Sabina Lancio

Ha da poco conseguito la laurea magistrale in Teoria dei linguaggi e della comunicazione audiovisiva all'Università degli studi di Salerno. Le piace scrivere e, in generale, lavorare nel mondo della comunicazione, conoscere nuove persone e intraprendere nuovi percorsi.

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