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Mercurio nell’Ofanto, tappe in Prefettura e dal Ministro

Adesso basta. Invierò una lettera ufficiale a Prefettura, Procura, Asi, Provincia. A tutti i sindaci. A tutti gli enti che hanno a che fare col fiume Ofanto a seconda delle competenze. Per una riunione che abbia un valore tecnico. Dobbiamo capire se ritirare le ordinanze di divieto di utilizzo delle acque dopo l’allarme mercurio. Ma con gli ultimi valori non è possibile ritirarle“. Queste le parole del sindaco di Calitri, Michele Di Maio, a Lioni. In corso c’era l’assemblea delle associazioni sul fiume Ofanto, dopo il recente allarme sulla presenza di mercurio nelle acque. “Le ultime misurazioni dell’Arpac segnano un abbassamento dei valori di mercurio. Ma se prima quei valori erano tre volte il limite massimo consentito, adesso sono di due”.

Il problema resta insomma. Lo sanno bene anche gli attivisti che domenica sera hanno organizzato l’incontro nella sala consiliare di Lioni. Da parte dell’associazione Ci.Be.Le. l’intenzione di portare un dossier sull’ambiente in Alta Irpinia davanti al ministro Sergio Costa. “Lo faremo già il 24 agosto prossimo ad Albanella, in provincia di Salerno“. Così Vitale Recce, esponente della stessa associazione che vorrebbe anche portare il generale in questi luoghi. “Da anni conduciamo battaglie per la difesa del corso d’acqua, ma non sempre siamo stati ascoltati“, aggiunge. Lo stesso Recce critica la partecipazione non nutrita. “Mancano varie associazioni e sindaci all’appello, questi problemi richiedono un impegno e una partecipazione forti”.

All’inizio lascia l’aula il sindaco di Lioni, Yuri Gioino. “Alcuni nell’associazione vogliono accusare genericamente politica e amministratori. Io non ci sto, voglio risolvere i problemi. Parteciperò alle iniziative dei colleghi sindaci a tutela del corso d’acqua e in generale dell’ambiente“. In sala anche i referenti del gruppo di lavoro sul Contratto di fiume Ofanto e gli attivisti no eolico di Conza della Campania. C’è il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Marco Marandino: “I problemi dell’Ofanto sono atavici. Dipendono molto probabilmente dalla vicinanze delle tante aree industriali. Allora serve un maggiore impegno degli amministratori, ma anche degli enti sovracomunali“. Due le tappe possibili quindi. In Prefettura come auspicato da Di Maio e davanti al ministro come voluto dal comitato lionese.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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