Migranti: bambini e famiglie, modello per i borghi

Martedì 6 giugno, ore 16.00 all’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi, arriverà il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Gli argomenti sono evidenti: grandi opere, Lioni-Grottaminarda innanzitutto. A queste si aggiungono altre infrastrutture care al ministro, vedi la ciclovia, che in qualche modo diventano importanti per l’Alta Irpinia. Sulla strada dei 30 anni, anche se i lavori sono iniziati soltanto negli ultimi tempi, aspettiamo ovviamente rassicurazioni da Delrio: possibilmente rassicurazioni concrete sui tempi, perché questa strada venga finalmente considerata vicina e non un serbatoio elettorale.

Ma Delrio, nei giorni scorsi, ha anche parlato di migranti. Ha aperto alla possibilità del diritto di cittadinanza per i figli dei profughi nati sul suolo italiano. Non sappiamo se il Governo farà in tempo a predisporre lo Ius Soli. E’ però un fatto che in Irpinia si stia parlando moltissimo del tema immigrazione. Nel bene e nel male. Nel capoluogo, pur senza presenze di centri Cas o Sprar, si discute spesso con le proteste. Prima quelle delle lenzuola, poi la marcia senza maglietta di sabato per un presunto episodio di intolleranza da parte di musulmani (smentito da più parti). L’hinterland pure ha vissuto momenti di tensione negli ultimi anni. I numeri non sono certo bassi. La nostra regione è la seconda per numero di migranti ospitati nelle varie strutture di accoglienza: seconda solo alla Lombardia.

Allo stesso tempo si sono registrate critiche anche nei paesi che hanno scelto gli Sprar. Per Sant’Angelo dei Lombardi c’è stata un’interrogazione parlamentare presentata da un deputato di Fratelli d’Italia. Nel mirino la gestione del centro. In Alta Irpinia il dibattito è rimasto acceso per mesi dopo la proposta di un preside (Luciano Arciuolo) di aprire ai minori per combattere lo spopolamento. Una proposta che fu lanciata anche prima dallo scrittore Franco Arminio.

Come spesso succede il mondo della cultura ha una visione lungimirante… A Lioni sono otto i minori ospitati, è notizia di qualche giorno fa. Sant’Andrea di Conza ha scelto da tempo i ragazzi. A Sant’Angelo due famiglie siriane, con bambini, vivono adesso nel centro del paese. Anche i piccoli centri di altre province, pensiamo a Monteleone di Puglia, stanno sperimentando con successo l’accoglienza di famiglie.

Sembrerebbero modelli di solidarietà (ed economia, non possiamo nasconderlo) che ben si adattano alle dimensioni e alle caratteristiche dei piccoli centri. Bambini che giocano e vanno a scuola, che impareranno prestissimo la lingua. O quelli nel grembo, che Delrio vorrebbe cittadini. Non è sempre possibile “scegliere” tra adulti e bambini oppure famiglie. E del resto qualcuno potrebbe anche dire che “non è bello scegliere”. Ma a volte si può e i piccoli centri hanno in un certo senso un credito morale nei confronti di uno Stato che negli ultimi anni ha scelto per loro: con le forbici e con la scure. Chissà che la visita di Delrio, tra una Lioni-Grotta e una Pavoncelli Bis, non possa servire a far emergere un’idea di accoglienza da parte di tutti i piccoli Comuni…

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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