“Abbiamo deciso di fare la conferenza stampa ad Avellino e non a Mirabella perché vogliamo rivolgerci a tutta la stampa, dopo gli attacchi nei nostri confronti che durano ormai da 3 anni”. Così Francescantonio Capone, sindaco di Mirabella Eclano, al circolo della stampa. Attacchi che hanno acceso i riflettori su alcune vicende che il primo cittadino ha chiarito col manifesto pubblico “Sconfitta la prepotenza e l’arroganza” sottoscritto dal suo gruppo “Patto per Mirabella”.
“L’avviso di garanzia nei miei confronti non esiste, anche se parte della stampa ha voluto pubblicizzarlo. Si tratta solo di una proroga delle indagini su atti, che tra l’altro, a nostro parere sono precisi e legali. A questo proposito invito i giornalisti ad approfondire le vicende prima di scrivere – ha tenuto a precisare Capone -. Riguardo la proroga delle indagini, chiedo di fare attenzione agli elementi della denuncia e a chi l’ha fatta”.
Il sindaco si difende da chi accomuna lui e la sua giunta prima ai casalesi: “C’è chi ha invitato il prefetto ad aprire gli occhi su di noi. Dico alla stampa di aprire gli occhi su queste persone, perché sono le stesse che durante la campagna elettorale hanno diffuso atti riguardanti il nostro avversario, che sono pervenuti anche a me e io ovviamente non ho utilizzato. Ci attacca anche chi ci ha votati, agendo per interessi”.
Poi l’attenzione sulla vicenda interna: “Il presidente del consiglio comunale si è opposto alla convocazione dello stesso e non lo poteva fare. Ci ha impedito di andare in consiglio per approvare il bilancio. E voglio precisare che l’attuale presidente del consiglio, prima appartenente al mio gruppo, dopo un mese dalle elezioni è passato all’opposizione e io ho continuato a considerarlo parte della maggioranza. Ma ora credo che debba dimettersi”. E sempre riferendosi al presidente del consiglio: “Nel 2014 abbiamo tentato un recupero crediti per una evasione fiscale delle precedenti amministrazioni che ammontava a circa 10 milioni di euro. In una delle amministrazioni c’era anche l’attuale presidente del consiglio. Forse è con questa azione che abbiamo smosso qualcosa”.
Una probabilità alla quale fa seguire un’altra riflessione: “Qualcuno ha pensato di mettersi nella maggioranza per infiltrarsi, ma noi stiamo facendo tutto nel massimo rispetto delle norme e della campagna elettorale che abbiamo fatto. La storia della nostra città è antica e forte – ha poi proseguito Capone – e noi dobbiamo continuare a coltivarla. La mia giunta lo sta facendo con coraggio, si vede anche dalle opere pubbliche, di importanza strategica, portate a compimento”. Ha poi aggiunto: “Vogliono sporcare l’immagine della nostra città, come hanno fatto subito dopo la mia vittoria alle elezioni, imbrattandola di sterco. Gli esecutori sono stati individuati, ma i mandati restano nell’ombra anche se il sottoscritto li conosce ormai da 40 anni”.
Capone ha definito quello nei suoi confronti un attacco ‘eversivo’. “Si sono concentrate forze interne ed esterne. Parlo della politica, di personaggi di alto livello che da dietro le quinte hanno spinto attacchi da tutte le parti. Hanno persino tentato di bloccare la crescita degli scavi, denunciando al Ministero dei beni culturali un presunto sfruttamento dei giovani restauratori stranieri che scavavano, senza sapere che i soldi provenivano da un ente estero. Inoltre, ospitavamo i ragazzi in una scuola elementare e hanno chiamato i Nas. Abbiamo abbattuto due alberi pericolanti e hanno chiamato gli ecologisti. Io dico che bisogna confrontarsi sul miglioramento di un’opera anziché attaccare”. Ha poi concluso con un incoraggiamento alla sua amministrazione: “Non saranno in grado di mandarci a casa prima della fine del nostro mandato. Prepariamoci a combattere contro questi attacchi violenti. Non abbiamo mai avuto timore perché siamo certi delle nostre azioni. Chi ci attacca non è in grado di dimostrare l’illegittimità di atti di cui un commissario esterno ha già accertato la legittimità. Continueremo ancora con più forza e attenzione contro questi nullafacenti che non hanno niente da perdere e scrivono di fantomatici atti che non esistono”.
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