Si fa acceso il dibattito tra maggioranza e opposizione in Consiglio comunale a Montella dopo la seduta di venerdì scorso, che ha registrato l’assenza del primo cittadino, e i recenti avvicendamenti in Giunta per le dimissioni di Genoveffa Pizza e l’ingresso dell’assessora Moscariello. L’ultimo atto è la presentazione di una mozione di sfiducia del sindaco Ferruccio Capone da parte dei consiglieri di minoranza Rizieri Buonopane, Anna Dello Buono, Emiliano Gambone e Salvatore Palmieri (nella foto), Michele Brandi, Valerio Dragone. Lungo l’elenco delle motivazioni che spaziano dalla mancata realizzazione del programma in relazione all’occupazione e alle opere pubbliche (Depuratore, Via Prati, Via dei Vignali, Via Don Minzoni, Palazzetto dello sport) fino al vuoto di trasparenza dell’azione amministrativa e alla questione morale.
“Il sindaco ha disatteso il patto politico-amministrativo stretto in campagna elettorale con gli elettori e con tutti i cittadini, sottraendosi, scientemente, sul dovere di relazionare sull’attività svolta dalla sua amministrazione nella convinzione che il silenzio adombra le sue specifiche mancanze”, si legge nel testo della mozione che punta a fare breccia, per avere efficacia, anche tra le fila della maggioranza.
“Il “magnifico” programma elettorale presentato, poi rivelatosi inconsistente, è rimasto lettera morta congiuntamente alle linee programmatiche di mandato – scrivono i consiglieri in un altro passaggio – Un forte impegno era stato assunto dal Sindaco nei confronti del problema occupazionale: lavoro, aveva detto, per i giovani e per i disoccupati. Di tutto questo è rimasto solo il lontano ricordo degli slogan elettorali dei manifesti e dei volantini. Nulla di più. Non possiamo sottacere l’innalzamento di tutte le imposte e tasse comunali, (vedi problema enfiteusi) mascherate dietro la scusa dei mancati trasferimenti da parte dello Stato centrale. Si è volutamente trascurato che l’ottimizzazione della gestione delle risorse economiche del bilancio e il contenimento delle spese inutili è l’unica strada da percorrere”.
E ancora: “Gli avvicendamenti dei componenti in giunta si sono succeduti senza che i cittadini potessero comprenderne le ragioni. Non un solo giudizio sull’operato amministrativo dei componenti sostituiti è stato espresso; ci si è limitati, per giustificare la revoca della delega assessorile, a motivazioni del tutto generiche. Alla mancanza di capacità nella gestione della maggioranza si è aggiunto l’assoluto disprezzo delle ragioni dell’opposizione. Ogni richiesta di pubblica discussione, dai temi più importanti sino a quelli di apparente minore rilievo, sono stati trattati sia dal Sindaco che dalla maggioranza senza il rispetto dei diritti delle opposizioni. Basta ricordare la presunta incompatibilità del Sindaco Capone, in merito alle istanze di condono edilizio che lo coinvolgono direttamente e, a tutt’oggi, ancora non definite”.
Di qui quindi la necessità di chiudere l’esperienza amministrativa con due anni di anticipo rimettendo la parola agli elettori montellesi, “mettendo il re a nudo”.